La puntata si apre con il funerale televisivo di Carlo Cracco per celebrare la sua dipartita: riuniti intorno a una bara, Cannavacciuolo, Barbieri e Bastianich ricordano quanto fosse un genio, però ultimamente era un po’ nervoso. E poi, a un certo punto, ha pure messo l’aglio sull’amatriciana.
Quindi una sorta di provino alla Klugmann: Bastianich le chiede quanto sia in grado di fissare una persona senza parlare. Gli altri due gli dicono di rassegnarsi, si cambia.
Via quindi alle selezioni: uno alla volta, i concorrenti hanno 45 minuti per preparare il piatto che convincerà i giudici. Il primo è Italo, prepara un piatto indiano: per 38 anni ha “avuto la testa tra le nuvole”, ha cioè lavorato come pilota. Ha con sé un’argenteria che è un trofeo: l’ha vinta infatti giocando a golf.
Il piatto convince tutti i giudici: per Bastianich non è solo un piatto, ma la storia di una persona. Racconta la vita di un uomo che ha girato il mondo. Quattro si.
Si prosegue: c’è chi vuole aprire una risotteria con soli 15 posti, chi lecca il cucchiaio e poi lo rimette nel piatto, chi è stato appena una settimana in Giappone e pretende di cucinare giapponese.
Caterina è originaria dell’Ucraina, ma arriva da Salerno. Cucina un raviolo aperto con gambero rosso: in Italia ha conosciuto il pesce, e si è innamorata della nostra cucina. Dice che la prima volta che ha provato il cibo, ha capito davvero cosa fossero i sapori.
La sua pasta non è perfetta, ma passa perché, nell’insieme, il piatto viene ritenuto interessante.
La prossima è Tiziana, da Bergamo: ha preparato il rognone, per la gioia dei giudici. Qualora dovesse entrare, Barbieri le consiglia di essere meno “casalinga” e di buttarsi a creare: passa, la Klugmann le suggerisce di cucinare per se stessa e non solo per accudire gli altri.
Sotto lo sguardo attento dei giudici, si va avanti. Mentre presenta il proprio piatto, una ragazza racconta che a cas sua vivono in nove, inclusi il fidanzato, la sorella sposata e una prozia: Bastianich non può fare a meno di chiedere perché tutta questa gente non si trovi una casa.
Giuseppe, 33 anni, sogna una “bottega del gusto” con a fianco un piccolo ristorante: è insoddisfatto del suo lavoro di venditore ambulante, perciò spera che nel futuro ci sia la cucina.
La sua “ombrina croccante” è “impiattata top”, però è forte e senza sale: nonostante qualche imperfezione, il piatto viene ritenuto un buon piatto da Cannavacciuolo e dalla Klugmann. Purtroppo per lui, Barbieri e Bastianich dicono no.
Simonetta ha realizzato delle caramelline ripiene di baccalà: alla Klugmann non sfuggono i tacchi, in cucina bisogna lavorare in sicurezza. Passa grazia al si di Cannavacciuolo. La Klugmann intanto sembrerebbe la più severa: Barbieri nota che quando la collega vede una donna, le “parte il neurone”.
Mirko ha 19 anni, si presenta come imprenditore del marketing: Bastinich guarda i colleghi e sentenzia che “questo è venuto a vendere se stesso”. Mette tre capesante nel piatto, ma i giudici sono quattro: Barbieri gli chiede di scusarsi con Antonia Klugmann che ha detto no. Mirko ha dimostrato poca furbizia, senza nemmeno informarsi sui giudici. Ottiene comunque il grembiule.
La seconda puntata si apre con Christian, studente calabrese 22enne. Prepara risotto ai gamberi aromatizzato al bergamotto, agrume tipicamente calabrese; vorrebbe regalare la cucina alla nonna. Purtroppo per lui però, il giudizio sul risotto è impietoso.
La prossima è Manuela: porta una merenda salata, consistenti in due frittate soufflé ispirate alla favola del topo di campagna e del topo di città. La Klugmann scoppia a ridere, mentre la ragazza accusa il colpo; Bastianich, infastidito, sottolinea che la collega la sta prendendo in giro.
Dietro l’apparenza da cartone animato, alla fine c’è sostanza: Manuela si prede i complimenti dei giudici. Eccezione fatta per la Klugmann, naturalmente.
Passando attraverso una serie di stroncature nette, arriva il turno di Simone: 20 anni, dalla provincia di Macerata, cucina strozzapreti con un pesto di fave e zucchine con fonduta di parmigiano aromatizzato alla menta. Ha imparato a fare la pasta dalla nonna,la classica “vergara”. Quattro si: Cannavacciuolo lo esorta ad aprirsi al mondo, a non chiudersi nel suo orticello rassicurante.
Dall’Abruzzo, Fabrizio. Lui è a MasterChef per “rimettere a posto la cucina italiana che si sta un po’ perdendo”: i giudici non credono alle loro orecchie.Punta sulla tradizione: fagioli con le cotiche. Conquista il grembiule.
Dalla Russia, Ludmilla: partecipa al programma perché si sta lasciando col secondo marito, e l’uomo non le darà il mantenimento. Le dice di no solo Bastianich: grazie alla sua insalata russa, passa. La Klugmann vuole sostenere la fuga dal marito.
I prossimi tre concorrenti, mostrati con un montaggio in contemporanea, ibridano le culture: la cucina italiana si mescola a quella domenicana, peruviana e cinese. Il mix premia tutti e tre.
Davide, 37 anni da Varese, ha avuto come primo giudice la moglie. Ha cucinato il baccalà con i fiori di camomilla: ha iniziato a cucinare perché la moglie soffriva di disturbi alimentari e convincerla a mangiare. Grembiule anche per lui.
Noemi prepara tagliatelle col pesce spada: sbaglia la cottura. La Klugmann è felice che abbia cucinato come se lo stesse facendo per la madre, perciò dice si. Bastianich e Barbieri la fermano: per loro è no.
Noemi era l’ultima: la puntata si conclude qui.