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Povero nero! E’ lui il preferito dai giudici. Lo indossano con eleganza e dignità. Una divisa impeccabile da rispettare e omaggiare. Infatti, se non fosse per il biondo della Carrà e il rossetto di Asia Argento sembrerebbero “la banda dei becchini”, altro che giudici. A guardarli ieri ho avvertito un certo disagio e ho pensato subito agli scongiuri.
I poveri concorrenti si sono dovuti adattare e scegliere anche loro delle mise anti-colore. Eccezion fatta per qualcuno, tipo la sosia della Carrà. Che a vederla in quel vestitino azzurro ‘sbrillucicoso’ sono venute le vertigini pure all’originale. Una delle poche note di colore della serata.
La prima concorrente ha pensato che il nero l’avrebbe resa più sensuale e audace,vedi la prima concorrente. Confesso che appena l’ho vista mi sono chiesta se l’avessero lanciata per sbaglio sul palco senza darle neppure il tempo di vestirsi.
Con un reggiseno a vista, una culottes un po’ risicata e una rete come sottoveste o maglietta (tanto cambia poco visto che era bucata) si è immersa nella parte. Anche i maschietti presenti tra il pubblico o seduti comodamente a casa sono andati “forte forte”, forse al massimo
{module Google richiamo interno} Per fortuna c’era Asia Argento a rimettere tutti in riga con quelle sue belle labbra “baciami subito”. Labbra talmente rosso fuoco che manco Valentino, con qualche metro di stopp, poteva fare di meglio. Il suo stile rock, come il resto della brigata, le si intonava perfettamente anche ai capelli spiaccicati sulla nuca.
Secondo me era l’unica disinvolta in quella mise, perché forse rifletteva la natura oscura da ex attrice di papà Dario. Il buon sangue non mente.
Naturalmente la regina della festa era la Carrà: un raggio di sole che si insinuava nel tenebroso venerdì night. Perché anche lei indossava una “muta” nera che la faceva apparire più giovane e qui voglio veramente complimentarmi con lei. Alla tenera età di 72 anni ancora si mette in discussione con eleganza lasciando il trash ad altre colleghe più giovani o alle concorrenti, alcune ancora in preda ai deliri ormonali dell’adolescenza.
Raffaella non ha rinunciato ai pantaloni attillati e al tacco ma proprio non poteva accettare una mise total noir. I capelli biondi, da soli, non bastavano a ravvivarla – anche perché le labbra dell’Argento erano troppo ingombranti – meglio applicare sulla camicia un po’ di lustrini, qualche fiore di ‘sbrillocchi’ e attaccarsi al collo una specie di collana o collarino tutto luce.
Bella Raffaella lo so che la divisa vi è stata imposta da uno stuolo di autori e costumisti di “indubbia bravura” ma non amo lo stile da moderne pompe funebri.
Anche se riconosco che, in fondo è appropriato all’ingrato ruolo che dovete assolvere. Fare il giudice non è roba da poco; c’è gente che studia per una vita prima di emettere una sentenza. Certo, voi avete dovuto fare un corso accelerato. Sono momenti difficili per tutti, la crisi ci attanaglia e tutti dobbiamo “reinventarci” ma l’importante è andare sempre Forte, forte, forte!