A gestire il ricordo, spesso struggente, dell’artista è Renzo Arbore che l’ha conosciuta e le è stato legato sentimentalmente per un lungo periodo di tempo.
Realizzato da Rai Cultura, il programma, firmato da Fabrizio Corallo con la regia di Michele Mally, fa rivivere la Melato attraverso la rievocazione di Lella Costa, che ricorda aneddoti divertenti della vita dell’artista e coinvolge – non senza momenti di commozione – tutti coloro che le furono vicini nel lavoro e nella vita.
Mariangela! le interviste
Il primo, fra tutti è Renzo Arbore per il grande rapporto che c’è stato tra i due. Ma c’è anche la sorella Anna Melato. Lo speciale contiene interviste inedite agli artisti e a compagni di lavoro come Giancarlo Giannini, Lina Wertmuller, Gigi Proietti, Toni Servillo, Pippo Baudo, Gabriele Lavia, Massimo Ranieri, Isabella Rossellini e Lina Sastri.
Il racconto si snoda tra brani di film, spettacoli teatrali e televisivi: dagli esordi teatrali nei primi anni ’60 fino ai lavori più impegnativi con registi come Visconti, Ronconi e Strehler, proseguendo con i film dei grandi autori Petri, Monicelli, Comencini, Brusati e Giuseppe Bertolucci.
Mariangela! la notorietà internazionale
Quando già in Italia era famosa ed apprezzata, arriva anche la notorietà internazionale con la celebre trilogia di commedie interpretate con Giancarlo Giannini con la regia di Lina Wertmuller. Sarà proprio Lina Wertmüller a farla diventare una delle più grandi attrici degli anni settanta grazie a capolavori come Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), col quale la Melato vinse un altro Nastro D’argento nel 1973, Film d’amore e d’anarchia (1973) e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), tutti grandi successi ai botteghini.
Da ricordare, inoltre, lo spettacolare one-woman show teatrale “Sola me ne vo”.
Lo speciale che Rai 3 trasmette questa sera, parte da un volto che sorride in primo piano: è una bella e significativa immagine di Mariangela Melato. Il volto, ci viene spiegato, è impresso in un autoritratto custodito da Renzo Arbore. E’ il pretesto per iniziare il racconto di una Melato dalla professionalità poliedrica. E non tutti sanno che era anche una brava e valente pittrice.