{module Banner sotto articoli}
Partiamo da Vodafone. Innanzitutto il testimonial si vede solo nei primissimi secondi, poi lascia spazio agli altri protagonisti. Utilizziamo il plurale, ma in realtà il protagonista è uno solo: si tratta di una tenera e piccolissima bambina che viene accudita da una squadra maschile di pallavolo. Gli sportivi la circondano cercando di farla sorridere, calandosi in un ruolo di cura che solitamente negli spot viene riservato alle donne.
In piedi sugli spalti di una palestra, è Fabio Volo che ci spiega cosa sta succedendo in campo: Paolo, l’allenatore, ne ha affrontate tante di sfide, ma nessuna è tanto impegnativa quanto la nipotina di otto mesi. La bimba è nel suo guscio, sopra una panchina: dato che sta piangendo intensamente, lo zio prova a distrarla con ogni genere di smorfia possibile, ricorrendo anche allo smartphone.
Piano piano, tutta la squadra accorre in suo soccorso, ad esempio quando arriva il momento di cambiare il pannolino alla bambina: in questo caso è proprio guardando un video in rete che, tra lo stupore generale, Paolo riesce nell’impresa. Peccato che, dopo tanta fatica, la parola che la bimba pronuncia sia “mamma”.
Passiamo ora al secondo spot analizzato, che ha per testimonial Sabrina Ferilli. L’attrice romana da anni lega il suo volto a PoltroneSofà, un’azienda che, appunto, produce divani, poltrone e complementi d’arredo. In passato lo slogan della campagna pubblicitaria era diventato un tormentone in quanto, sfruttando l’avvenenza fisica della Ferilli, utilizzava un doppio senso in cui si ammiccava alla sfera sessuale. Ora quel romanesco “beato chi so o fa’ er sofà”, è diventato un semplice “Artigiani della qualità”, ma senza rinunciare alla protagonista sexy.
Nell’ultimo spot realizzato ad esempio, vediamo la Ferilli seduta su un divano che viene trasportato da alcuni operai. Mauro però, uno degli artigiani, li ferma: il divano non è ancora finito. La testimonial risponde che è comodissimo, ma Mauro è inflessibile: si può sempre migliorare. È a questo punto, sfruttando la pignoleria dell’uomo, che l’attrice si allunga e si rilassa, aspettando che l’altro controlli tutti i dettagli.
Naturalmente, dato che lo scopo della pubblicità è rimarcare la cura con cui l’azienda opera, si intuisce che la Ferilli avrà tutto il tempo per schiacciare un pisolino. Come nel caso di Vodafone, anche qui si cerca di lanciare il messaggio attraverso uno sketch divertente, ma spetta chiaramente alle forme dell’attrice attirare l’attenzione.