Una slavina, distaccatasi da una cresta del monte sovrastante, e del peso pari a circa cento Tir, si abbattè sull’albergo e causò la morte di 29 persone che rimasero intrappolate nella struttura. Dodici, invece, furono salvate da un gruppo di soccorritori- eroi che si trovò ad operare in condizioni di estremo disagio e pericolo mettendo a repentaglio la stessa vita. Lo scorso giugno Rai 2 aveva mandato in onda uno speciale dal titolo “C’è qualcuno” realizzato da Michele Santoro.
Frontiere – ritorno a Rigopiano. Parla Franco Di Mare
“Abbiamo ricostruito tutte le fasi che precedettero l’allarme slavine dato, purtroppo, in ritardo, fino all’arrivo degli ultimi ospiti all’hotel” ha anticipato Franco Di Mare al nostro sito.
“Abbiamo inoltre ricostruito tutta la catena di errori ed equivoci che si sono susseguiti in quella drammatica notte. I soccorritori hanno camminato per nove chilometri a piedi, fra enormi difficoltà e, con il loro spirito di abnegazione, hanno compensato, in parte, tutte le manchevolezze di cui si rese responsabile il nostro Paese in quell’occasione” sottolinea Di Mare.
E continua: “Questo speciale è il paradigma della nostra Italia, una nazione che non riesce a fare prevenzione e ad evitare drammi a causa di inesattezze, incongruenze, errori ed equivoci. Ma è anche un paese in cui lo spirito organizzativo e solidale riesce a vincere ed a compensare quella marea di disordini, manchevolezze, fallita organizzazione, che ha caratterizzato quella maledetta notte a Rigopiano“.
Dunque un’Italia che ha due facce, come un Giano bifronte. Lo speciale vuole mettere in evidenza questa discrepanza e vuole rappresentare un monito affinchè in futuro non accadano più tali aberrazioni.
A Rigopiano si sono recate troupe Rai che, per mesi, hanno lavorato per documentare quanto è accaduto circa un anno fa e per raccogliere le testimonianze dei superstiti e dei parenti delle vittime.
“Tutti hanno sentito il bisogno di far sentire la propria voce, a circa un anno dalla tragedia. Lo hanno fatto con lucidità e calma” dice Franco Di Mare.
Le interviste sono state poi assemblate in un montaggio dalle atmosfere cinematografiche e teatrali che saranno di grande impatto emotivo e rappresenteranno un pugno nello stomaco per i telespettatori e per coloro sui quali ricade la colpa di tanti errori e manchevolezze.
Ma che si poteva fare per salvare quelle 29 vite umane?
“Semplicemente tenere le strade pulite e chiudere l’hotel” dice Di Mare.
Che conclude: “l’albergo su cui si è abbattuta la slavina era costruito con tutti i criteri giusti. Ma era sbagliato il posto dove è sorto perchè già in passato era stato interessato a valanghe“.
Sulla tragedia di Rigopiano, dopo le emozioni iniziali, è quasi calato il silenzio anche da parte dei mass media e dei contenitori televisivi che si occupano di cronaca. Per tali motivi è importante la presenza, questa sera, dello speciale che serve per non dimenticare e riaccendere i riflettori su responsabilità e manchevolezze.
Inoltre è a dir poco singolare che Rai 1 non abbia pubblicizzato, in alcun modo, il documentario. Una ulteriore manchevolezza verso le 29 persone morte, vittime della valanga, ma soprattutto di errori, superficialità, manchevolezze, disguidi.
Questa non è fatalità.