Inizia la diretta con la presentazione di Alberto Angela che ricorda l’importanza delle bellezze del nostro paese. Parte la sigla.
Piazza dei Miracoli, Pisa
Angela spiega per quale motivo la città di Pisa divenne talmente ricca da potersi permettere la costruzione di tanti monumenti in Piazza dei Miracoli. Nel 1173 iniziano i lavori per la Torre Pendente. Si costruisce questa torre che è un grande cilindro concavo – dice Angela – ma gli ingegneri dell’epoca non poterono prevedere che il terreno sul quale costruirono fosse da un lato decisamente meno stabile che dall’altro.
Angela spiega i motivi per cui la Torre di Pisa divenne, per l’appunto, pendente.
Interviene Andrea Bocelli che svela le ragioni che lo legano alla sua terra: Pisa. Pisa è la città in cui ho studiato, in cui ho debuttato nel Macbeth di Verdi, è la città in cui ho fatto cose folli come cavalcare sotto la torre – dice il cantante e tenore italiano.
La parola torna ad Angela che elenca gli stili e i materiali utilizzati, ormai quasi mille anni fa, nella costruzione della Torre di Pisa.
Dalla Torre di Pisa, Angela passa al Battistero.
In seguito a un incendio avvenuto nel 1500 circa, miracolosamente s’è salvato il pulpito dell’artista medievale Giovanni Pisano.
Ed ecco il racconto della leggenda secondo la quale, nell’oscillazione del candelabro del Battistero, lo scienziato Galieo Galiei sia riuscito a elaborare la sua teoria sull’oscillazione del pendolo.
La spiegazione delle virtù acustiche del Battistero di Pisa sono supportate dalla voce di una cantante soprano. Il Battistero – dice Bocelli – è un luogo dotato di un riverbero lunghissimo e affascinante.
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Si ricomincia. Chi direbbe mai che il camposanto potesse essere un’attrattiva turistica? questo e altro accade, per l’appunto, nella Piazza dei Miracoli, così come è introdotta da Angela. Poi il discorso si sofferma sui sarcofaghi antichi presenti nel camposanto di Pisa.
Pisa ha dato i natali a un genio quale Leonardo Fibonacci – rincalza Alberto Angela. Si passa così al racconto delle vicissitudini che attraversò la statua di Fibonacci, sita proprio nel Camposanto pisano.
Al centro delle attenzioni, adesso, ci sono le tre università pisane.
Dal racconto documentaristico, il programma passa a un intermezzo di dubbio gusto. Un attore, infatti, che interpreta proprio il pisano Galileo Galieli, rivolgendosi direttamente alla camera, racconta con pathos le grandezze della propria vita.
Segue la descrizione del Giudizio Universale dell’artista medievale Buffalmacco, situata proprio nella sala già visitata dei sarcofaghi.
A seguire una delle immagini strazianti del Giudizio Universale del Buffalmacco.
L’analisi del Giudizio Universale di Buffalmacco è molto interessante nella misura in cui è inaspettata. Va riconosciuto ad Angela di essere riuscito a raccontare un’opera difficile in prima serata – per quanto la descrizione pecchi di didascalismo.
Pensate che tutta questa bellezza rischiò di scomparire durante la Seconda guerra mondiale – così Angela chiude il racconto dell’opera di Buffalmacco.
Dal camposanto alle Mura di Pisa: perché queste risultano così grandi rispetto alla città medievale? Lo spiega adesso Angela ricordando che Pisa fu Repubblica Marinara.
Dalle Mura si passa adesso alla descrizione del rapporto tra la città di Pisa e il fiume Arno protagonista, purtroppo, di grandi esondazioni.
I Sassi di Matera
La descrizione della Cattedrale di Matera è affidata alla voce narrante di Pannofino. Come sottofondo alla voce dell’attore e doppiatore romano, è stata messa La Turandot di Puccini.
Calata la sera, Matera si trasforma in un presepe, dice Angela centrando in pieno il paragone. La città è stata molto amata da registi del calibro di Mel Gibson e Pier Paolo Pasolini.
Case scavate nella roccia e tante chiese, tutto ciò risale al medioevo, dice Angela che parla degli scontri religiosi che interessarono la città di Matera.
La prima volta che ho visto Matera era praticamente perfetta, così sostenne Mel Gibson che ne utilizzò gli scenari mozzafiato per il suo film The Passion.
Angela procede nella descrizione delle innumerevoli chiese paleocristiane presenti a Matera.
Si passa all’intervista a Sergio Castellitto: Matera non era quella di oggi, noi la utilizzammo per L’uomo delle stelle come fosse un paesino della Sicilia… Ci sono molti luoghi che noi incontriamo e conosciamo, invece Matera è un luogo che parte con te, che torna con te.
Per molto tempo Matera venne dimenticata, dice Angela, la storia dei Sassi è una vicenda di riscatto, da vergogna nazionale, la città è assurta a capitale culturale.
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Si riparte dalla descrizione degli usi e costumi della città di Matera nei secoli medievali e moderni. La praticità è sempre stata la parola chiave dei nostri antenati, così Angela incomincia a narrare le storie di oggetti d’epoca.
In spazi per i canoni moderni molto stretti, vivevano famiglie numerose. Erano condizioni di vita molto diverse dalle attuali, ma così si viveva in tutta Italia, semmai la particolarità di Matera sta nel fatto che i suoi abitanti dimorassero in grotte e sassi.
Nel 1956 gli abitati di Matera vennero allontanati dalle loro residenze per via della precarietà delle struttere in cui questi vivevano.
Si passa alla Cattedrale di Matera, da qui si gode la vista mozzafiato della città. Castellitto torna a parlare della città.
A partire dalla fine del ‘500 Matera si sviluppò al di fuori delle grotte edificando un bellissimo quartiere in stile barocco.
Angela conduce i telespettatori nelle grotte acquifere, una grossa cisterna proprio sotto le abitazioni dei cittadini di Matera.
Tra tutte le città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, Pannofino riporta le parole di Giovanni Pascoli che nella città di Matera insegnò per due anni.
Si passa ora alle Nuraghe di Santu Antine, chiamate La casa del Re. In questa parte del programma v’è una breve rassegna di altri siti italiani patrimonio mondiale dell’UNESCO.
E’ la volta di parlare delle Dolomiti.
Questo sito UNESCO italiano è sterminato e diviso in tre regioni: Trentino, Veneto e Friuli, così esordisce Angela. Le Dolomiti sono magnifiche, ma al loro interno va inserito anche l’uomo, tant’è che l’UNESCO ha premiato proprio questa sinergia tra manodopera naturale e umana.
L’importanza delle Dolomiti venne scoperta non dagli italiani, ma dagli esploratori inglesi.
Gli autori non riescono a rinunciare, neanche in questa parte, all’intermezzo attoriale tanto poco credibile. Ora è il turno dell’imperatrice austroungarica Sissi, che narra con voce melensa e birichina le virtù delle rosee Dolomiti.
Angela junior descrive le incredibili virtù della foresta di Paneveggio, tanto cara al liutaio Antonio Stradivari. Il Legno di abete rosso ha tanti canali linfatici che si comportano come minuscole canne d’organo, ci racconta il conduttore.
Adesso siamo all’interno di un laboratorio artigianale di liuteria alle pendici delle Dolomiti.
Quest’intermezzo dei violini sembra un po’ un riempitivo.
La parola passa al violinista Uto Ughi.
La foresta di Paneveggio, dice Angela, rappresenta un sublime esempio di cooperazione tra uomo e natura.
Un’altra delle meraviglie delle Dolomiti è rappresentata dal clima. Da dove viene la parola Dolomiti?, dice Angela, La roccia che costituisce le Dolomiti si comporta in modo particolare… Qual è, dunque la storia delle Dolomiti? Milioni d’anni fa queste erano nient’altro che torri biologiche immerse nel mare.
Le Dolomiti, infatti, non furono nient’altro che atolli verdeggianti ed esotici.
Angela junior mostra alcune delle varie tipologie di fossili presenti nelle Dolomiti.
Le Dolomiti sono un laboratorio genetico della preistoria, una delle frasi di Angela più convincenti della serata.
Dopo un ottimo momento di televisione ecco tornare Sissi.
Si ritorna sulle Dolomiti con Alberto Angela a narrare le vicende della prima guerra mondiale.
Dalla Prima Guerra Mondiale a Uto Ughi che parla di caprioli e poesie.
Angela riprende il timone della narrazione parlando dei miti nordici sulle Dolomiti.
Il programma si avvia alle battute finali con un Angela junior in vesta di poeta televisivo che, supportato da riprese mozzafiato, elogia le incredibili virtù delle Dolomiti e dell’Italia intera.
Va in onda la sigla, il programma è finito.
Appuntamento alla prossima settimana.