Certo Barbieri non è il solo ad aver prestato il suo nome a un marchio: in questi giorni infatti, Joe Bastianich promuove dei panini selezionati da lui per Mc Donald’s. Ma abbiamo visto anche la faccia di Carlo Cracco sulle patatine fritte San Carlo, oppure Antonino Cannavacciuolo per il gorgonzola e la pasta Voiello.
Adesso Bruno Barbieri, proprio sulla scia di MasterChef, è il testimonial di un detersivo per lavastoviglie: si tratta di Fairy Platinum, detergente in capsule.
Prodotto da Sky media in collaborazione con Yam112003, lo spot ricrea le classiche atmosfere del cooking show di Sky. La tensione al momento della prova è alto, lo sguardo di Barbieri è vigile: stavolta però, non sarà un piatto ad essere giudicato. O meglio: è sì un piatto ad essere giudicato, ma non inteso come preparazione o ricetta appena realizzata, quanto invece come oggetto.
Sfida in cucina dunque, però non di creatività ai fornelli: bisogna combattere le incrostazioni, lo sporco più ostinato, quello insomma più difficile da rimuovere.
I tre concorrenti hanno dalla loro le Fairy Platinum, perciò l’intransigente Barbieri non può che approvare il risultato finale.
Riguardo gli spot degli chef molto si è scritto negli anni. Innanzitutto sulla loro credibilità, specie se si ergono a inflessibili professionisti nel corso dei cooking show di cui sono star.
Vederli prestare il loro volto a prodotti che sembrano in completa contraddizione con quanto predicato in trasmissione, dove i concorrenti vengono eliminati se sbagliano a mettere il sale. Oppure dove basta un minimo errore per far volare un piatto a terra.
Da questo punto di vista poi, MasterChef è il programma principe della cucina chic, nonostante ormai il format sia usurato e ai concorrenti si richieda di cucinare per i cani dei giudici.
Lo spot con Barbieri si ripropone ad ogni intermezzo pubblicitario: doveri contrattuali, o forse scelta di altro genere, ma il passaggio da una cucina all’altra appare grottesco. Dalla parodia al Barbieri vero, ammesso che quello della scrittura televisiva lo sia.
Lo spettatore sarà pure abituato, ma dall’altra parte dello schermo l’effetto continua ad essere straniante. Figurarsi per chi, da quel Barbieri, deve essere giudicato.