A loro vengono riservate accoglienze degne di star hollywoodiane. I programmi tv e le manifestazioni se li contendono. Porta a porta ha dedicato a Braccialetti rossi una puntata accogliendoli tutti in studio, vecchi protagonisti e new entry. La serata finale di Sanremo 2015 ha puntato sulla loro presenza. Ovunque arrivano i Braccialetti rossi suscitano entusiasmi da stadio.
{module Google richiamo interno}Leo, Vale, Rocco, Cris, Tony sono i divi del momento, figli di un Dio maggiore che li ha strappati alla “normalità” per proiettarli sul palcoscenico della notorietà. Ma fino a quando? Che accadrà a questi giovanissimi ragazzi quando l’eco della popolarità si sarà spenta e saranno, probabilmente, costretti, a rientrare nel cono d’ombra dal quale provengono? Avranno la maturità sufficiente per accettare un ridimesionamento e magari piegarsi dinanzi alla nuova realtà di non essere più riconosciuti, idolatrati, cercati?
La sindrome della perdita di popolarità potrebbe avere effetti rischiosi sulla giovane psiche di questi giovanissimi. Di esempi, in passato ce ne sono stati molti. Avrebbero bisogno di una guida costante al loro fianco che faccia comprendere loro come la celebrità è effimera e li prepari ad un futuro di minore visibilità.
Ma c’è un altro elemento importante da non trascurare: i Braccialetti rossi hanno compreso, fino in fondo, che il loro successo deriva dall’interpretare giovani colpiti da malattie gravi, patologie che spesso non perdonano? Hanno compreso fino in fondo la drammaticità delle situazioni in cui si calano e per le quali sono divenuti famosi presso il grande pubblico? Viene da chiedersi: se questi ragazzi avessero interpretato una “comune” fiction, magari ambientata tra famiglia, casa e scuola, avrebbero avuto il medesimo impatto sul pubblico?
Alcuni di loro non sono nuovi sul set. Ad esempio Brandi Pacitto (Vale) ha debuttato nel 2006 a dieci anni nella fiction, Aurora Ruffino ha all’attivo molte serie tra cui Questo nostro amore. Ma la grande notorietà è arrivata con Braccialetti rossi. I ragazzi sono letteralemnte esplosi. E quando l’eco del serial si sarà spenta, quando il sipario sarà calato su Vale, Leo, Cris, Davide, Rocco e Tony, i giovani attori resteranno come privi di una parte importante di loro stessi.
La loro interpretazione in Braccialetti rossi resterà incastonata come una perla rara nel loro curriculum. Ma loro saranno tornati quelli di sempre. E la magia sarà scomparsa.