Poi racconta che solo pochi minuti prima della conferenza stampa erano in una saletta prove.
Enrico Ruggieri: “La musica oggi viene intesa come rivalsa sociale. Le interviste ai giovani cantanti sono simili a quelle dei calciatori. Dicono di cantare per uscire da una sorta di insoddisfazione economica. Questo si basa su un equivoco storico. Per secoli le canzoni – e l’arte in generale – non erano fatte per l’arricchimento, che era quasi impossibile. Ai giovani dico sempre che puoi scegliere se fare successo o fare la propria strada conl’asticella alta”
“Non ho da dimostrare nulla. So che non riempirò mai San Siro, ma so anche che ho un buon pubblico e qualcuno che mi ascolterà sempre c’è. Nei Decibel ci sono due persone – Silvio Muzio e Silvio Capeccia – che scrivono musica in maniera totalmente diversa da come faccio io. I miei compagni si occupano di musica e il mio approccio alle canzoni è cambiato con loro. Ma noi cantiamo e suoniamo da Decibel”.
Domanda per Midge Ure su cosa ha trovato di buono nel pezzo. “Amo l’idea del pezzo scritto per David Bowie. E poi ho percepito la sensazione di una musica che possa cambiare la vita delle persone e non è stata fatta per un successo commerciale. Ho lavorato più volte con Bowie, ha avuto un impatto enorma sulla musica mondiale”
Sulle differenti sensazioni provate al Festival dal 1980 a oggi. “Lì ci sentivamo dei marziani, perché portavamo un tipo di muscia del tutto inusuale in Italia. Crediamo di essere originali ancora adesso, quindi in parte le sensazioni sono simili. Nel 1980 eravamo più presuntuosi”.
Non vogliono anticipare nulla sul contributo di Midge Ure nel duetto di venerdì. Vogliono ch eresti una sopresa.
La conferenza stampa finisce qui.