La mossa del Cavallo | i personaggi principali
Giovanni Bovara (Michele Riondino)
È il nuovo ispettore ai mulini arrivato a Montelusa. Pur essendo nato proprio a Vigata è sempre vissuto a Genova ed è quindi in tutto e per tutto un uomo del Nord, lontano dalle dinamiche mafiose. A Montelusa però la mafia detta legge. E finirà vittima delle trame del boss Don Cocò Afflitto. Per cercare di salvare la propria vita dovrà ritornare a pensare come i siciliani rientrando in una logica di potere mafioso che aveva definitivamente abbandonato.
Trisina Cicero (Ester Pantano)
È un’allegra vedova molto bella che ha sempre tradito il marito sia da vivo che da morto. Adesso ha una relazione con padre Carnazza (Antonio Pandolfo), un sacerdote di mezza età che a dispetto dell’abito che porta è un incallito libertino, crapulone è attaccato ai piaceri della carne.
È il capo della mafia a Montelusa ed ha le mani in pasta in ogni attività non solo del paese ma dell’intera zona, tutti lo temono e lo riveriscono, compresa la Polizia. Quando arriva Bovara è l’unico che gli tiene testa ed allora il mafioso si prepara a schiacciarlo.
Avvocato Fasulo (Filippo Luna)
Vuol far credere di essere un uomo per bene invece è il più viscido e feroce delinquente. Inoltre è il braccio destro di Don Cocò.
Procuratore Rebaudengo (Giancarlo Ratti)
Anche lui viene dal Nord, ma si è completamente inserito nella mentalità mafiosa e sa benissimo che è difficile contrastarla.
Capitano Lostracco (Giuseppe Lanino)
È un ufficiale dei Carabinieri consapevole di come funzionano le dinamiche mafiose, ma è fedele alla propria divisa.
Spampinato (Cocò Gulotta)
È un uomo rozzo e cinico, asservito a Don Cocò.
La Mantia (Angelo Libri)
È il vice del delegato di Spampinato.
Pintacuda (Roberto Salemi)
Un integerrimo giudice siciliano che capisce l’innocenza di Bovara e tenta in tutti i modi di scagionarlo dalle accuse.
La mossa del Cavallo | tutte le curiosità
- Andrea Camilleri con questo Western siciliano vuole soprattutto puntare l’attenzione sull’unità d’Italia come è stata recepita dai siciliani. Camilleri ha ricordato come il servizio di leva in quegli anni era considerato una vera e propria tragedia perché toglieva forza lavoro maschile alle famiglie. Ciononostante l’entusiasmo della Sicilia per l’unità d’Italia è stato grandissimo.
- Il tv-movie è ispirato a fatti veri. Solo che l’ispettore dei mulini nella realtà era milanese. Camilleri lo ha trasformato in genovese perché ha sempre amato la Liguria e fin dagli anni 50 ha cercato di renderla il più possibile presente nei suoi romanzi.
- A proposito di Montalbano lo scrittore ha detto che non comprende tutte le motivazioni che rendono il suo commissario così amato dal pubblico. «Io considero Salvo un personaggio inquietante e vorrei stringere la mano a tutti gli italiani che lo seguono nelle indagini anche dopo l’ennesima replica televisiva».
- Sempre su Montalbano, Camilleri svela che la serie è stata acquistata da moltissimi paesi sia in Europa che all’estero. In Cina non la vogliono perché Montalbano è un funzionario disobbediente.
- Lo scrittore sottolinea che non ha mai pensato a libri di mafia. Solo una volta ne ha pubblicato uno, ma con i proventi è stata realizzata una fondazione per aiutare i figli dei responsabili delle forze dell’ordine caduti durante il loro servizio.