La campagna pubblicitaria è on air sui canali Sky, Atlantic e sportivi compresi, e sul servizio SkyGo. Almeno per ora.
Di fatto questa scelta mirata a un pubblico che paga i contenuti, lascia intendere che Foodora si rivolge a un pubblico preciso. Un taget ben circoscritto, che va oltre le persone che hanno dimestichezza con le nuove tecnologie.
I fruitori di Foodora non sanno solo scaricare un’applicazione e usarla, ma sono quelli che, magari, ordinano sushi per mangiarlo mentre guardano serie televisive. Sicuramente persone che non hanno tempo o voglia di cucinare, ma che non rinunciano a concedersi un peccato di gola.
Concepito come una sorta di ristorante viruale in cui spaziare tra molteplici cucine e piatti, Foodora altro non è che un servizio a domicilio. Niente di nuovo, se non il fatto che con questa app si può ordinare vari tipi di cibo, scegliendo tra piatti della tradizione ed etnico.
A sottolineare ciò, le immagini dello spot. Una fotografia dai colori carichi, primi piani di volti di ragazzi e un rapido montaggio in sequenza di visi alternati a pietanze di ogni genere. Non a caso, a rimarcare ulteriormente il concetto della varietà, la multiculturalità dei protagonisti dello spot. Perché il cibo, si sa, è molto di più: racconta anche la storia dei Paesi da cui viene.
Ad aprire lo spot invece, uno dei fattorini del servizio. Si tratta dei ragazzi in bicicletta che, carico in spalla, attraversano le città per recapitare le ordinazioni. Dei coetanei di quelli che poi sponsorizzano Foodora, presentati anch’ essi con un registro altrettanto glamour: giovani, atletici, attenti all’ ambiente grazie a un mezzo ecosostenibile.
Le recenti inchieste giornalistiche parlano di una situazione completamente diversa: giovani sottopagati per pochi euro l’ora, tutt’altro che dipendenti “smart” e sorridenti. Dal canto suo, l’azienda li inserisce invece nella campagna pubblicitaria quali tratto distintivo della Foodora stessa.
A ritmo quasi di una marcetta incalzante, lo spot si risolve in un invito a “mordere il gusto” , ad esortare i telespettatori che il momento è arrivato. Insomma, un messaggio promozionale molto classico: pensato però per una nicchia commerciale ben definita, esplicitata attraverso la scelta precisa di una specifica messa in onda.