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La vediamo poi a bordo di un kayak, insieme a Giacomo Della Gatta, uno dei più importanti kayaker italiani. L’uomo ha compiuto diverse imprese, di cui ricorda in particolare l’esperienza in Mali; è poi passato dal Niger alla Groenlandia, dove ha visto le balene sfiorare la sua prua. La difficoltà principale in Groenlandia,m racconta, sono i pezzi di ghiaccio che si staccano.
Prosegue l’esplorazione del golfo a bordo della barca. Il nostro mare è “giovane”, perciò non ha regole rigide: tutto si adatta. Questa capacità, che si chiama resilienza, sta permettendo al Mediterraneo di resistere alle offese.
La Bianchi è ora ad Aspra. I pescatori del posto descrivono la loro attività: nonostante l’attività, il luogo manca di una struttura portuale. Buttando le reti in mare dalle loro barche, i pescatori catturano il pesce di passaggio. Le reti vengono tirate su a mani nude. In particolare, vengono pescate seppie: il maschio è molto più scuro rispetto alla femmina.
Si prosege verso Palermo, per addentrarci nel mercato di Ballarò. Tra le urla generali, vediamo le varietà del pesce: la richiesta del pesce pregiato è intorno al 10%, mentre per la maggior parte è il pesce più povero come alici e sarde, ad essere acquistato.
Importante il cibo di strada: i fritti come panelle e crocché, il bollito di interiora, la trippa condita con sale e limone.
Dalla terraferma, ci spostiamo nuovamente in mare con il presidente della Lega Navale della sezione di Palermo, che sta promuovendo l’idea della vela per tutti, o meglio: il mare per tutti. Oltre a varie attività sociali, la lega cerca di condividere la passione per la vela spiegando ai ragazzi l’importanza del mare. La barca utilizzata per il progetto era destinata all’abbandono: è stata restaurata e “fatta risorgere”, così che i ragazzi disagiati possano avere contatti con i loro coetanei e imparare un’attività. Allo stesso tempo, dato che avela chi sta a prua comanda, qui si appiattiscono tutte le differenze.
Siamo ora a Mondello. Nello storico stabilimento, sorgono i “capanni”, strutture di legno che vengono montate ogni anno. Vecchia tradizione degli abitanti e del loro legame col mare, i capanni stanno lasciando sempre più spazio ai moderni stabilimenti balneari, con una perdita di valore culturale.
Abbandoniamo ora la Sicilia. Con Fabio Gallo, conosciamo i bambini che partecipano alla regata sul Lago di Garda. La disciplina della vela è altamente formativa, perché responsabilizza: ci si trova infatti da soli a dover affrontare gli imprevisti della navigazione.
Torniamo nell’isola, ad Aspra, frazione di Bagheria. Qui la Bianchi entra nel museo del pesce, dove sono esposti e catalogati tutti i pessci con i ripettivi nomi: ci è accort infatti, che la gente non conosce i nomi dei pesci in italiano, ma solo in siciliano.
A Porticello i pescatori raccontano le difficoltà del loro lavoro: poco pescato, quote basse.
Infine, il “tempio delle cucina siciliana” Castellammare. La puntata si conclude con un momento dedicato al cibo, nel solco della cucina mediterranea e in concomitanza con l’anno dell’Expo: i titoli di coda scorrono durante la preparazione di una ricetta a base di filetto di tonno.