Gabriele Corsi svela una delle novità di questa edizione: lui stesso andrà insieme ai boss nella loro “missione sotto copertura”. Il protagonista di stasera, Paolo Luchi, 42 anni, si presenta: “Dai miei dipendenti mi aspetto che vivano l’azienda come se fosse propria“, dice. Papà camionista, mamma casalinga (morì quando il figlio aveva 13 anni), Luchi si racconta mostrando anche il suo lato umano oltre che di imprenditore, una caratteristica tipica del format. Il manager ha una compagna ed ha due figli e si rimprovera di non averli seguiti da piccoli a causa del suo lavoro.
Luchi sta per entrare nella parte: i truccatori lo rendono irriconoscibile rasandogli la barba, tagliandogli e tingendogli i capelli, di biondo platino, mettendogli addirittura una finta pancia. Porta anche un finto tatuaggio sul petto e sulla mano: la sua nuova identità è Luca Riccio, un disoccupato alla ricerca di un posto di lavoro. Per non destare sospetti, all’azienda è stato fatto credere che Corsi sia il conduttore di “Ricollocati”, un docu-reality il cui intento è aiutare chi è senza lavoro a trovare un nuovo impiego.
Il primo interlocutore del boss è Patrizia, specializzata nel reparto vendite. La donna gli impartisce lezioni sul comportamento da tenere con i clienti per indurli a comprare i materassi dell’azienda. Severa e precisa, non è contenta delle doti del finto apprendista che in realtà la sta mettendo alla prova. Luchi invece è ovviamente soddisfatto della sua professionalità. Patrizia ha una storia difficile alle spalle: è rimasta vedova a 34 anni dopo il suicidio del marito con cui ha avuto un rapporto molto tormentato. ll boss resta molto colpito dalla sua storia, come confida al conduttore al termine della giornata, quando Corsi viene a prenderlo in auto.
Si passa ad un altro reparto, quello della produzione. Lì il boss incontra Giuseppe che lavora nel settore taglio. Inevitabilmente Luchi ha difficoltà a destreggiarsi con gli arnesi del mestiere. Di Giuseppe apprezza la concretezza e la precisione nel taglio, ma non il fatto che scelga di lavorare senza guanti: un pericolo, secondo lui, per la sicurezza personale. Anche in questo caso il boss è imbranato e l’operaio gli dice senza troppe riserve che non è adatto per quest’attività.
Alla fine della giornata si ripete lo stesso copione, con la chiacchierata tra i due che verte su temi extralavorativi: si scopre che la figlia ha una grave patologia genetica che danneggia gradualmente il sistema nervoso. “Giuseppe incarna valori importanti come l’importanza data al lavoro e alla famiglia“, ammette il manager.
Terzo giorno: stavolta il boss in incognito incontra Piera, addetta al controllo qualità, l’ultimo passaggio prima di mettere in commercio i materassi. Un reparto, dunque, di fondamentale importanza per il buon nome dell’azienda. Anche con lei le cose non vanno benissimo sotto l’aspetto dell’apprendimento, ma Luchi dichiara di trovarsi molto a suo agio con la donna che con pazienza lo segue in ogni suo passo. Piera però commette un errore: non si accorge di una macchia su un materasso. Sicuramente Luchi, nel faccia a faccia a fine puntata, glielo farà notare.
La morte della madre, scomparsa improvvisamente mentre era in vacanza con i nipoti, l’ha segnata perché per lei era un punto di riferimento costante. La donna confessa che un giorno vorrebbe tanto prendersi cura delle persone anziane.
Nel pomeriggio, Luchi va da un altro suo dipendente, Massimiliano. L’uomo si occupa di consegnare i materassi dopo il loro confezionamento. Il lavoro è piuttosto faticoso come l’imprenditore ha modo di verificare sulla sua pelle: spostare materassi non è proprio comodissimo. Anche per lui un errore: nel trasporto un materasso subisce un leggero danno ma Massimiliano non segue il protocollo previsto.
In passato, il dipendente ha avuto poche soddisfazioni sul lavoro e una serie di problemi fisici: tre ernie al disco in altrettanti anni che lo hanno fatto penare soprattutto perché temeva di perdere il suo impiego. Nonostante le difficoltà quotidiane alla schiena, continua a svolgere questa professione perché ci tiene molto a non mollare. Luchi è un po’ perplesso: “O è un uomo che sa solo lamentarsi o è sfortunato, non so ancora come inquadrarlo“, confessa.
L’ultimo incontro è con Dora, che lavora nel reparto cucitura fasce. La donna gli fa utilizzare una macchina da cucire, ma i risultati sono poco incoraggianti. Poi, si passa alle cerniere. Prima di lavorare nella sua azienda, Dora lavorava in proprio, attività lasciata 8 anni fa a causa della rottura con il marito, presumibilmente per un tradimento da parte del consorte. Per amore del figlio, per 10 anni ha continuato a stare con il marito fino alla decisione di lasciarlo. “Dora è una grande donna: mi ha ricordato mia madre” dice il finto Luca Riccio.
Terminato l’esperimento, Paolo Luchi ora deve svelare la sua vera identità ai 5 dipendenti incontrati finora, convocati per l’occasione per un colloquio privato. Reazioni spiazzate, ovviamente, alla scoperta della verità. Si comincia da Patrizia: le rimprovera di non aver promozionato il “sistema letto” (materasso-letto-cuscino). La spaventa strappandole il contratto, per poi offrirgliene un altro a tempo indeterminato.
“Tu punti non solo alla vendita, ma a soddisfare il cliente, che non ritieni soltanto un numero. Questo sarà il primo mattone per costruirti la famiglia che meriti. In te c’è qualcosa di meraviglioso“, le dice elogiandola. Per lei in regalo una crociera per due persone.
Secondo incontro: stavolta tocca a Giuseppe. La reprimenda, come previsto, arriva sul mancato utilizzo dei guanti: per l’occasione il manager gli ricorda che deve seguire alla lettera le norme di sicurezza. Dopo il bastone, la carota: “Sei un dipendente e un padre modello“, dice. Luchi gli regala un assegno da 5.000 euro per aiutare il suo dipendente ad affrontare le difficoltà legate alle cure cui deve sottoporsi la figlia. Quest’ultima lo ringrazia in un videomessaggio che Giuseppe guarda dal tablet del suo capo.
Adesso è il turno di Dora. Luchi le segnala un errore commesso durante la realizzazione di una fascia, poi la sorprende con delle belle parole. Secondo il manager, la donna ragiona oltre la sua mansione e pensa già in ottica vendita. Per questo la promuove con un ruolo di maggiore responsabilità e le dà un aumento in busta paga: la responsabilità e la scrupolosità dunque paga anche in questo caso. Pure per lei videomessaggio dal figlio che le comunica tutto il suo affetto. Per Dora c’è anche l’opportunità di un viaggio con i figli: la destinazione sarà scelta da lei.
Il successivo faccia a faccia è con Massimiliano, il dipendente su cui Luchi ha più dubbi. “Non sopporto chi si piange addosso“, gli dice. Gli mette davanti due buste: in una c’è un assegno da 5.000 euro, in un’altra la possibilità di un trattamento con uno specialista che possa aiutarlo a rimettere a posto la schiena. Un’altra prova per capire se finge o meno: l’uomo decide di scegliere questa seconda soluzione, sorprendendo in positivo il suo datore di lavoro che lo incoraggia ad avere più fiducia in sé stesso.
Infine, tocca a Piera. Luchi le fa notare gli errori in merito alle macchie che ha rinvenuto sui materassi nel corso del tutoraggio offerto dalla donna, che però poi rincuora subito dopo: “Il tuo sorriso è coinvolgente, tua madre sarebbe molto orgogliosa di te”, le dice. In regalo per lei un viaggio a Parigi con la figlia e una carta di credito con 5.000 euro già caricati. Luchi ha anche deciso di istituire un premio intitolato alla madre di Piera, con un assegno di 2.000 euro che la donna potrà donare ad un centro anziani a sua scelta.
Termina qui la prima puntata di Boss in Incognito. Il programma è rimasto sostanzialmente inalterato: l’intento è sempre quello di mostrare il lato umano del manager di turno, sottolineando come l’imprenditoria possa non essere solo mera ricerca del profitto ma anche valorizzazione del dipendente per farlo sentire parte di una seconda famiglia. Si sono scelte nuovamente persone dal vissuto complicato, con storie importanti e spesso dolorose, con l’effetto di far commuovere il pubblico e farlo riflettere. Nei loro confronti però si è dimostrato rispetto, senza spettacolarizzare eccessivamente le loro storie.
Gabriele Corsi in conduzione su un programma diverso da quelli a cui ci ha abituato può funzionare perché pare avere i tempi giusti e un buon feeling con i protagonisti. Nonostante segua in qualche modo da vicino lo svolgersi degli avvenimenti, resta però confinato ad un ruolo di raccordo come accadeva anche per i suoi predecessori. Lo vediamo sui luoghi delle vicende solo a fine giornata, quando va a prendere in macchina l’imprenditore protagonista per raccogliere le sue impressioni. In alternativa, è in uno studio per introdurre al telespettatore i blocchi di puntata corrispondenti ai 5 incontri del boss sotto mentite spoglie con altrettanti dipendenti.
Il dubbio sta nella scusante trovata per non far scoprire ai dipendenti delle aziende coinvolte il vero intento alla base del format. L’ideazione di un finto docu-reality non sembra essere una essere molto plausibile perché il suo presunto funzionamento è molto simile a quello del reale del Boss in incognito. Pertanto, un attento osservatore, anche tra gli stessi dipendenti, avrebbe potuto intuire (se è accaduto non lo sapremo mai) la verità senza troppe difficoltà.
Prossimo appuntamento con Boss in Incognito giovedì 8 marzo: la trasmissione cambierà giorno di programmazione in vista del ritorno di Nemo – Nessuno escluso, al via venerdì 9 marzo.