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Costanzo apre la serata ringraziando per gli ascolti dell’esordio, e annuncia che oggi ambisce ad alzarli ancora di più grazie ai suoi ospiti. Via alla sigla; sipario.
Come nella prima puntata, l’argomento di discussione è la famiglia. Il conduttore parte da Conti, che ha presentato “uno dei Sanremo più belli degli ultimi anni”. Da poco padre di Matteo, Conti ha perso il papà quando era ancora molto piccolo: racconta però che, la prima volta in cui ha sentito la mancanza di una figura paterna, è stato durante una partita a tennis con l’amico fraterno Pieraccioni. Aveva 20 anni, e si è reso davvero conto che lui, dietro la rete, a differenza di Pieraccioni, non aveva nessuno che lo incitasse a vincere.
Nato professionalmente in radio, Conti sogna ora di tornare al suo primo amore. Ma per Iacchetti lo ritroveremo al timone dell’edizione 2016 del Festival.
La parola passa a Carlo Brenner Sgarbi, che dice di aver scoperto intorno agli 8 anni che per avere un figlio servisse pure un uomo. Alla sorpresa si è poi aggiunto il fatto di sapere che il padre fosse l’uomo che vedeva in tv; quando a 12 anni ha poi perso la madre, non ha pensato di andare a vivere da lui. Ora non lo chiama “papà”, ma padre o “genitore”. Intanto, Vittorio Sgarbi è in ritardo.
A differenza della sorella Mimì, Loredana Berté ricorda tutto della sua difficile infanzia. Un padre violento che picchiava le sue figlie a sangue per un 4 preso a scuola; un uomo che ha portato all’aborto la moglie a furia di botte, facendole perdere l’unico figlio maschio. Non è andata meglio con la madre, che l’ha abbandonata. Una situazione familiare dolorosa, che però non le impedisce di chiosare con ironia: non aver avuto una famiglia come tutti gli altri, in fondo, è anche un vantaggio, perché non le manca.
Per un padre che lascia lo studio, uno arriva: Conti se ne va perché ha le prove di Si può fare, mentre entra Sgarbi. Costanzo lo accoglie così: “Tuo figlio ha detto cose intelligenti, non credo abbia preso da te”. Fa il suo ingresso anche Platinette, sorpresa dalla somiglianza delle voci di Vittorio e Carlo Brenner.
Si parla poi di cibo. Benedetta Parodi è convinta che il suo successo editoriale dipenda dal fatto che le ricette pubblicate nei suoi libri, sono quelle preparate in casa. Una tortura per il povero Caressa, che vorrebbe mangiare light e invece si ritrova una moglia appassionata di cucina. E a proposito di cibo, Vittorio Sgarbi parla dei padiglioni dell’Expo.
Costanzo lo stoppa subito: passiamo all’argomento “figlio”. Seduto a fianco di Carlo, che guarda imbarazzato in basso, Sgarbi espone la sua visione: una donna può avere un figlio senza il ricatto sociale di doversi sposare. Il figlio è sempre della madre, ed il suo è l’unico potere reale. Lui non ha voluto essere padre, porta un affetto di natura umana: al massimo è un genitore.
Il ragazzo però è visibilmente ferito: “Mio padre parla di sesso, in maniera proattiva, cosa che di solito si smette di fare a una certa età. I figli non si fanno per sbaglio”. L’applauso del pubblico in studio indispettisce Vittorio Sgarbi, che gli rinfaccia che la madre avesse smesso di prendere la pillola. Carlo però non demorde: prova sentimenti contrastanti, tra cui “tenerezza” per un uomo che non ha mai smesso di fare il figlio.
Collegato dal teatro di Ferrara, Fiorello. Lo show man diventa protagonista assoluto con la sua improvvisazione: saluta uno per uno gli ospiti, va a ruota libera nonostante l’audio a intermittenza. Costanzo è infastidito da tanta esuberanza, ma Fiorello continua con lo spettacolo. Conclude cantando Se telefonando, canzone scritta proprio da Maurizio Costanzo insieme ad Ennio Morricone.
Nel frattempo su Twitter, lo stesso Fiorello commenta il programma: “Si è vero neanche Maurizio.. ( Costanzo) è stato …diciamo gentile con me. Va bene così però. Forse bisognerebbe essere meno disponibili”. L’ “anche” è riferito a Sgarbi, che durante la sua performace era addirittura al telefono.
Torniamo ora allo show. Passando nuovamente da Sgarbi, secondo cui ora spetta al figlio “riconoscerlo come padre”, la discussione vira sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. Paola Concia e la moglie tedesca si sono sposate in Germania: perché l’amore ha un valore diverso a seconda del Paese?, si chiede Costanzo. Sancito che i diritti devono essere uguali per tutti, Platinette non capisce la necessità di sposarsi: il timore è che ci si voglia adeguare ad uno stereotipo. In realtà, risponde la Concia, è giusto dare la possibilità di scegliere, poi ognuno decide secono le proprie idee.
Dato che ha intonato solo una canzone bonsai a inizio puntata, Iacchetti imbraccia la chitarra. Segue un altro momento musicale: Loredana Berté con Dedicato, poi con E la luna bussò.
Infine, un “angolo gossip”: Alfonso Signorini intervista Belén Rodriguez e Stefano De Martino, appena arrivati da Ibiza. Il direttore di Chi li presenta come i Beckham d’Italia in quanto ad attività nei social, perciò il primo argomento è di stretta attualità: i selfie. Per De Martino caricare gli scatti in rete è un modo per non lasciarsi condizionare dall’essere due personaggi mediaticamente esposti: se ha voglia di mostrare una foto del suo bambino, lo fa. La moglie, sostiene, è la regina dell’allusione.
Entrambi ci tengono a sottolineare di essere due tradizionalisti; è la gente che travisa e li dipinge peggiori. Mentre l’inquadratura mostra uno Sgarbi annoiato, Signorini chiede a Stefano cosa si provi ad essere additato come mantenuto; lui risponde di essersi sempre guadagnato tutto. E che bimbo è Santiago? Viziatissimo, come tutti i primogeniti, e sempre in giro con i genitori.
Palesemente annoiato, Sgarbi invita questi “tre salami” ad andare alla mostra di Bologna curata dallo stesso Sgarbi e intitolata Da Cimabue a Morandi. Naturalmente i tre salami sono Belén, De Martino e Signorini, che chiude l’intervista dopo l’ultima arguta domanda, cioè se Belén è così bella anche al mattino.
Passerella finale e sigla con Maurizio Costanzo al sax.