Ad esibirsi per prima è stata Chiara con Fango di Jovanotti: un modo di cantare molto semplice e diretto il suo, anche se in alcuni punti un po’ tremolante. In gara ci sono voci molto più forti e questo potrebbe giocare a suo svantaggio, eppure è stata preferita dai Facchinetti allo sfidante Clark P. che ha portato Seven Days di Craig David fornendo una buona prova ricca di groove e presenza scenica.
Ylenia (Love The Way You Lie, Rihanna): ha scritto lei la parte rappata e, malgrado abbia ricevuto i complimenti della giuria proprio per questo, noi abbiamo trovato il testo poco originale e accattivante; interessanti invece le variazioni vocali sul ritornello.
Carola (Ti sento, Matia Bazar): è stata una delle migliori performance della serata. Grinta e grande estensione vocale sono state le sue carte vincenti e il pubblico ha risposto con grande calore a questa esibizione.
Tommaso non ha reso giustizia a Sere nere di Tiziano Ferro, il suo stile è datato e vocalmente sembrava una brutta copia di Mario Biondi. Spiazzante quindi la decisione di Pelù di portarlo avanti a discapito di Fabio, più credibile del suo avversario con Sweet Home Chicago, anche se poco pop.
Trascurabile il confronto tra Andrea Orchi con Indaco dagli occhi del cielo (decisamente noioso) e Fatima (Grenade, Bruno Mars) dalla quale ci si sarebbe aspettati molto di più e invece ha dato via a una esibizione piuttosto piatta.
Pessima esibizione quella di Tekla che ha completamente inventato il testo di Russian Roulette di Rihanna. Immeritata la sua promozione ai danni di Davide che ha eseguito come un vero professionista Ordinary Love degli U2. Un vero peccato averlo perso per strada.
Così come ingiusto è stato il verdetto della sfida tra Fabio e Luce. E’ stato ammesso ai live il ragazzo, che ha deciso di cantare Don’t You Worry Child degli Swedish House Mafia: portare pezzi dance è sempre un rischio perché dal vivo molto spesso perdono energia e diventano anonimi. Luce invece ha dato una buona interpretazione de La notte di Arisa.
Lo spessore di Roberta (Perfect Day di Lou Reed) ha avuto la meglio sul personaggio divertente ma già visto e rivisto di Cli (Una zebra a pois, Mina).
Bocciata Viola con Eppure sentire di Elisa: esibizione spenta, infarcita di stonature qua e là.
Preciso e pulito Dany su Rise Like A Phoenix di Conchita Wurst, anche se come brano avrebbe potuto puntare a qualcosa di meno scontato e prevedibile.
Sfida ad armi pari tra Alexandre (Rehab di Amy Winehouse) e Aj Summers (Moment For Life di Nicki Minaj): un peccato che siano stati messi l’uno contro l’altro perché avrebbero meritato entrambi di accedere ai live show.
Arianna ha mostrato la sua voce potente su 50mila di Nina Zilli, ma sul finale ha strafatto eccessivamente; Lele ha invece optato per una versione acustica di Royals di Lorde e nonostante si sia un po’ perso nella prima parte è riuscito a riprendersi sull’inciso.
Qui la diretta della puntata.