Seguite con noi la diretta.
Si comincia. Ques’oggi Manuel Agnelli si cimenta nella recitazione del monologo di Allen Ginsberg, Moloch tratto da L’Urlo.
Mi vien da pensare che oggi si sia persa la responsabilità d’usare le parole corrette, intercede Agnelli, le parole possono ferire, possono uccidere. Non date retta a chi dice che non è vero.
Così Agnelli chiosa l’intro teatrale passando immediatamente a cantare una delle canzoni del suo ultimo album Folfiri o Folfox, Non voglio ritrovare il tuo nome.
L’inizio di puntata quest’oggi è a dir poco scoppiettante. Agnelli e la sua band stanno aggredendo sin da subito i telespettatori, tra arrangiamenti dei loro brani più famosi e piece teatrali.
Si passa alla presentazione del primo grande ospite di quest’oggi, il Professor Claudio Strinati.
L’artista è colui che si laurea sull’agire, partendo dal fallimento, così esordisce il professore e storico dell’arte citando la stessa canzone degli Afterhours, Non è per sempre. I Paletti messi ad uno artista son sempre della stessa ideologia, e la storia tra artista e committente è sempre la stessa: da Leonardo da Vinci a oggi.
Si parla della storia di Leonardo da Vinci, tra Firenze, Milano e la Francia.
Agnelli chiede al professore di parlare di alcuni dei più grandi artisti rock ‘n roll della storia dell’arte. Il professore non ha dubbi: El Greco è stato un bel pazzo, dice Striniati.
Salutato il grande professore e storico dell’arte, il microfono passa subito agli ospiti internazionali di quest’oggi: gli Editors.
Dopo la brillante performance degli Editors il microfono passa al polistrumentista Enrico Gabrielli, per un pezzo a dir poco originale.
il polistrumentista e compositore toscano a fatto semplicemente (si fa per dire) battere le mani a tempo al pubblico in studio, che ha così contribuito a eseguire un pezzo di musica minimale (classica) ideato per solo quattro mani.
Gli Editors rioccupano la scena, con l’esecuzione di uno dei loro ultimi brani Violence.
Si passa all’intervista. Manuel Agnelli fa accomodare il gruppo di Birmingham chiedendogli subito una quanto le radici contino nella loro musica. Il nostro è un mesh-up, risponde il frontman degli Editors, la nostra musica è come una mangrovia.
Oltre alle domande giuste e interessanti, il programma di Agnelli passerà alla storia del piccolo schermo per essere il primo programma televisivo italiano a inserire i sottotitoli all’interno delle interviste a gruppi stranieri, senza far intervenire la voce del traduttore.
Finita l’intervista, il microfono passa a una delle band del momento: i protetti di Manuel Agnelli a Xfactor, i Maneskin.
Esiste ancora la democrazia in una band, od ormai son tutte come la mia?, esordisce chiedendo Manuel Agnelli ai Maneskin. Damiano David prende il microfono, ha la battuta pronta: Stiamo ancora in una fase Romanzo Criminale: Stecca para pe’ tutti!
Dopo una frizzante intervista, il programma si avvia alle battute finali con il solito momento delle parole scritte in grassetto su dei cartelloni da trasloco.
La puntata di oggi vien chiusa dalla bellissima performance di Quello che non c’è, brano hit dell’album Non è per sempre. L’appuntamento è per la prossima settimana, alle ore 23:05, sempre su RaiTre.