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È stata uno dei grandi successi dei palinsesti americani. Più di 21 milioni di spettatori l’hanno seguita sulla CNN dal suo debutto nel novembre 2013, in occasione della ricorrenza dai 50 anni dall’omicidio del Presidente Kennedy. The sixsties è la serie documentario che potete vedere su Focus (digitale terrestre free canale 56, Sky canale 418) tutti i lunedì dalle 22:05.
Ognuno dei dieci episodi di cui si compone questa serie-documentario che vanta tra i suoi produttori esecutivi Tom Hanks, che spesso troviamo a raccontare la sua esperienza in relazione all’argomento trattato, e i vincitori del Premio Emmy Gary Goetzman e Mark Herzog, parla di uno dei momenti più significativi della storia americana grazie all’utilizzo di inedite immagini di repertorio che fanno da sfondo alle parole di esperti e personaggi che quell’epoca l’hanno vissuta in prima persona.
Si parte con l’assassinio di Kennedy a Dallas, le indagini della polizia e le analisi della Commissione Warren. Imperdibile grazie anche all’intervento di Alexandra Zapruder, nipote del reporter che filmò casualmente l’omicidio.
Il secondo episodio, “Il Mondo sull’orlo del baratro”, è dedicato all’invasione della Baia dei Porci e alla crisi missilistica cubana, narrate tra gli altri da Sergei Khrushchev, figlio del leader del Partito Comunista Sovietico Nikita. La serie prosegue con il racconto di un tema più leggero: l’influenza della musica delle rock band inglesi in America. Un gruppo chiamato The Beatles vi ricorda nulla? Graham Nash e Smokey Robinson sono solo due delle voci che ascolterete parlare a questo proposito.
Si torna poi a trattare i temi più impegnati con la puntata dedicata ai momenti focali del movimento che si batté per l’affermazione di diritti civili, “Una lunga marcia per la libertà”,ricordato anche dalle due attiviste afro-americane Diane Nash ed Eleanor Holmes Norton. Il nono episodio ci mostra alcuni dei grandi cambiamenti sociali che hanno segnato gli anni ’60: le conquiste del movimento femminista, dei diritti civili e dei diritti omosessuali, dell’attivismo ecologista, che vengono analizzati anche da Robert Kennedy Jr., terzogenito del senatore Robert “Bobby” Kennedy.
La guerra del Vietnam è l’argomento della sesta puntata. Per raccontare la guerra più controversa delle armate americane vediamo e ascoltiamo diversi interventi, tra cui quello del veterano Karl Marlantes e del premio Pultitzer Neil Sheehan, oltre al frammento audio in cui il Presidente Johnson affermò che quella guerra «non merita di essere combattuta e non credo che ne verremo fuori».
Il settimo episodio è dedicato agli aspetti più trasgressivi della cultura americana dell’epoca: “Sesso, droga &rock’n’roll” è il titolo al racconto dell’ala visionaria di cui ci parlano testimoni eccellenti come JannWenner, fondatore della rivista “Rolling Stone”. Continuiamo con il racconto degli eventi più drammatici del 1968, partendo dall’invasione sovietica della Cecoslovacchia e allo sviluppo della situazione nel sud-est asiatico, dalla conclusione dell’amministrazione del Presidente Johnson all’elezione di Nixon.Gli interventi di Tom Hayden e di Gloria Steinem arricchiscono la puntata.
La decima e ultima puntata è dedicata all’era delle esplorazioni spaziali e si avvale della partecipazione del dirigente della NASA Charles Boldenee degli astronauti Mike Massimino e Dave Scott. Chi meglio di loro può parlare ne “La corsa allo spazio”?
La quinta puntata è probabilmente il fulcro di questo percorso a episodi che racconta la storia attraverso le immagini televisive che la hanno trasmessa. È qui che viene analizzata la televisione come mezzo di comunicazione e su come si rifletta sulla coscienza collettiva americana. Un racconto sui generi televisivi, sull’utilizzo di questo mezzo per la propaganda politica, sul ruolo della pubblicità, sulle trasmissioni in diretta dei principali eventi dell’epoca.
Ne parlano Tom Hanks e Sally Field, showman e showoman, critici, attori e cantanti. Un racconto corale fatto di parole e immagini che termina con le parole che racchiudono al meglio in senso di questo episodio: «La televisione cambiò assolutamente tutto».