La pellicola narra le avventure di Bilbo Baggins alle prese con l’anello del potere che poi entrerà in possesso del nipote Frodo, protagonista degli eventi narrati nella trilogia del Signore degli Anelli.
Nonostante al cinema abbiamo prima conosciuto le gesta eroiche della Compagnia dell’anello, Tolkien scrisse Lo Hobbit ben 17 anni prima della sua opera più nota.
Dopo essere volato con la sua troupe in Nuova Zelanda, dopo aver ricostruito il mondo dei mezzi uomini e aver tradotto in sequenze video un immaginario che ha ridato linfa al genere fantasy convincendo registi e produttori a girare numerose trilogie cinematografiche, ebbene, dopo tutto ciò, non poteva che essere Jackson a firmare il primo capitolo di una nuova trilogia che ha già appassionato i fan di tutto il mondo.
Attento studioso dello scrittore inglese, la trasposizione filmica de Lo Hobbit è arrivata a 17 anni dalla prima proposta fatta da Jackson in merito. La gestazione è stata travagliata, con voci che si inseguivano nei corridoi di Hollywood; ad un certo punto sembrava addirittura che il regista non dovesse essere lui. Alla fine però, non poteva andare altrimenti: nessun altro avrebbe potuto vincere la sfida contro il grande lavoro precedentemente svolto dal regista 3 volte premio Oscar.
Il risultato è stato il primo film girato con la tecnica dei 48 fotogrammi al secondo, che migliora notevolmente l’estetica del film. La tecnica dell’HFR (high frame rate) rende infatti i movimenti dei personaggi molto più fluidi e più realistici, la resa delle immagini ancora più spettacolare. Utilizzandola per Lo Hobbit, non solo Jackson ha segnato uno spartiacque con le pellicole che l’hanno preceduto, la cui velocità era di 24 fotogrammi al secondo, ma ha anche suscitato gli entusiasmi di cinefili e colleghi; James Cameron d esempio si è già detto intenzionato ad utilizzare questa tecnica per i suoi prossimi lavori.
Con queste premesse, stasera, Sky cerca di sedurre gli appassionati del genere a non prendere impegni: l’invito che rivolge ai telespettatori, infatti, sembra essere: sprofondate sul divano e preparatevi a un viaggio emozionante attraverso i luoghi della vostra immaginazione. Questo era il mondo sognato da Tolkien, ma grazie all’opera visionaria di Peter Jackson, adesso appartiene a tutti noi.