Protagonista dello spot, una coppia di anziani. O meglio: la parte maschile della coppia.
Un uomo che, compiuti ormai 63 anni d’età, non ci sta e cerca di essere giovanile a tutti i costi. Si comincia dal momento degli auguri, quando la compagna gli regala un dolce a sorpresa: le candeline vengono spostate, in modo che segnino 36 anziché 63. E da quella sera, a letto insieme, inizia un’ escalation di comportamenti bizzarri: si va dal sollevare pesi al tingersi i capelli biondi, fino a giocare a tarda notte con il tablet. Insomma, tutto pur di non dimostrare la reale età.
Se lo spot si era aperto in camera da letto, è poi lì che si conclude: passando da stanza a stanza della casa, cambiando di volta in volta piano, il cerchio viene così chiuso. Gli stacchi di regia conferiscono dinamismo allo spot, a sottolineare quanto questa mania del protagonista sia repentina.
In un altro spot della campagna invece, stessa impostazione e colonna sonora (Me and my baby-Don Cavalli), sarà la nipotina della coppia a cambiare gusti: dalla passione per gli unicorni a quella per gli indiani d’ America, poi per gli scout e infine, quando i nonni si sono adeguati ad attrezzare un campeggio in cucina, la bambina salterà fuori mascherata da supereroe.
Si cambia ad ogni età: e Ikea è sempre lì, pronta con gli oggetti che ci servono. I prodotti sponsorizzati vengono mostrati en passant, mentre in sovrimpressione ne compaiono nome, descrizione e prezzo.
Ad accomunare tutti gli spot della campagna, la casa vissuta come luogo in evoluzione. Un posto che non è qualcosa di fisso ed immutabile ma, piuttosto, soggetto ai cambiamenti di chi la vive. La casa è lo spazio per eccellenza dove possiamo sfogare vezzi, passioni, essere noi stessi.
Alla fine, Ikea non sta semplicemente vendendo letti, cuscini o piastre: si sta invece mettendo al servizio del cliente, offrendogli la possibilità di fare tutto ciò che vuole. In definitiva, di essere una persona felice.