Si tratta di quattro puntate dedicate ad una ricostruzione inedita della vicenda di Aldo Moro: un’inchiesta documentario che ricostruisce, sotto un aspetto differente il rapimento dello statista democristiano e la sua uccisione.
In studio a discuterne con il conduttore ci sono il generale Paolo Inzerilli ex capo di gladio, Marco Damilano direttore de L’Espresso, Ilaria Moroni (formatrice e scrittrice), Stefania Limiti (giornalista e scrittrice), Lanfranco Pace (giornalista), Annalisa Chirico (giornalista) e Sara Rosati che sarà accanto al padrone di casa.
Il racconto di M anche in questa terza edizione segue il medesimo schema delle precedenti: intreccia il docu drama in forma di fiction, con il teatro in diretta e con l’approfondimento giornalistico.
Per far rivivere in maniera reale tutta la vicenda di Aldo Moro, Michele Santoro si occupa anche dei personaggi che sono vissuti in quel periodo ed hanno avuto parte attiva non solo nella politica ma soprattutto nella trattazione del caso Moro.
Nella prima puntata i riflettori sono accesi sulla figura di Giulio Andreotti che viene interpretato in studio da Remo Girone. Sempre in scena, nella fase del teatro in diretta, i telespettatori vedranno Aldo Moro interpretato da Gaetano Aronica, Eleonora Moro la figlia dello statista alla quale dà il volto Paola Pitagora, mentre Francesco Cossiga allora Ministro degli Interni avrà il volto di Diego Verdegiglio.
Il filo conduttore del racconto, nella parte del docu drama in forma di fiction, è rappresentato dalla vicenda di Mino Pecorelli, direttore di OP (Osservatore Politico). Pecorelli è interpretato da Carmelo Galati.
In questa prima puntata vengono narrati elementi assolutamente inediti sul rapimento e l’omicidio dello statista. Si tratta di particolari che, attualmente, sono al vaglio dei magistrati della procura di Roma che stanno valutando fatti nuovi emersi nel corso delle indagini disposte dalla commissione d’inchiesta sul caso Moro.
Nel cast della parte dedicata al docu drama c’è anche l’attore Christian Burruano attualmente nella serie Il Capitano Maria in onda su Rai 1.
Michele Santoro farà rivivere in studio i 55 giorni del sequestro dello statista democristiano 5 volte Presidente del Consiglio. L’aspetto inedito risiede nella constatazione che la vicenda si svolge in tempo reale, quasi sotto gli occhi dei telespettatori. Intanto al pubblico verrà chiesto di interagire con il programma per valutare come è mutata la sensibilità rispetto a tematiche che all’epoca, nel 1978, divisero l’opinione pubblica.
La prima domanda che Michele Santoro rivolgerà agli spettatori è la seguente: era giusto o meno trattare con le Brigate Rosse per salvare la vita di Aldo Moro? All’epoca l’opinione pubblica fu fortemente divisa in due fazioni: la prima era favorevole alla trattativa, la seconda no.
In particolare nelle quattro puntate Michele Santoro cercherà di capire se davvero è stato fatto tutto il possibile per salvare la vita dell’allora presidente della Democrazia Cristiana.
La regia è di Alessandro Renna.