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Come sarà articolata la prossima programmazione di Petrolio?
Abbiamo ricompattato la squadra che sta lavorando alacremente già da tempo. Riprenderemo ad ottobre con 10 nuove puntate che saranno in video fino a dicembre. Torneremo poi a primavera con altri 15 appuntamenti. Intanto stanno andando in onda repliche su temi che non scadono mai.
Gli argomenti che affronterete?
Il 26 ottobre la serata è dedicata all’Expò che sta per chiudere i battenti. Sarà un reportage completo su quanto è accaduto nel corso del grande evento milanese nei sei mesi di durata. Un vero e proprio bilancio con le opinioni di grandi nomi ed esperti a livello mondiale.
Seguirete anche il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco?
Certamente, punteremo i riflettori sul Giubileo e su come si prepara Roma all’evento. In generale nel corso delle puntate ci occuperemo di tutti i temi legati ai mega trend italiani e internazionali. Ci sarà una puntata dedicata all’intelligenza artificiale e un’altra in cui faremo il punto su Internet e su qunto il web ha generato, compresi i rischi. L’utilizzo di Internet ha bisogno di un approccio consapevole come dimostreremo.
E i temi collegati all’economia?
Sono sempre stati il nostro forte e saranno affrontati sotto un’ottica ancor più internazionale che guarda al mondo, agli italiani all’estero, a tutto quanto di positivo si costruisce. Guarderemo all’Italia scoprendo che non è un paese in crisi totale. La crisi è a macchia di leopardo: abbiamo situazioni competitive e brillanti presenti a Nord e a Sud e altre che invece sono assolutamente negative.
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Pompei è uno degli argomenti principali di Petrolio. Tornerete ad occuparvene?
L’antica città è sempre stata un nostro cavallo di battaglia. Pompei è una cartolina dell’Italia specchio di quello che si potrebbe fare e non si è fatto. Un luogo molto caro all’estero.
Petrolio rappresenta una tv a lunga fruizione. Una scelta voluta?
Certo. Ci stacchiamo da una tv di studio e di consumo veloce. Crediamo che ci sia spazio per argomenti usa e getta. Cercheremo di fare squadra con chi in Rai lavora sul nostro stesso registro: penso ad esempio a Rai Storia. In passato abbiamo fatto un lavoro con Rai5 su Matteo Ricci. Un documentario che è stato il primo prodotto italiano ad andare in onda in Cina dopo anni. Quel lavoro ha segnato anche il mio ingresso a Rai1. Lo proposi e da lì sono nate le esperienze future.
Quale obiettivo si propone?
Il team di Petrolio vuole realizzare programmi che possano rappresentare l’Italia e portare il nostro paese all’estero facendo conoscere il know- how italiano nel mondo. Vorremmo realizzare anche a co- produzioni internazionali. Noi non dobbiamo pensare a noi stessi come se fossimo soli al centro del mondo, ma aprirci agli altri. Una direttiva che ho sempre seguito svolgendo il mio lavoro di inviato all’estero.
Vi occuperete anche del settore dei musei?
Abbiamo portato all’attenzione dei cittadini il polo museale realizzato da Messner e altri progetti sono in cantiere. Tutti sono inseriti in un’unica ottica: dare un contributo concreto alla ripresa del nostro Paese.