Vi si aggiunga lo sforzo evidente, di voler essere originali a tutti i costi e di mostrare una coralità di conduzione che, secondo gli autori, dovrebbe fare la differenza. Stiamo parlando di UnoMattina Effetto estate, in onda dal lunedì al venerdì su Rai1 dalle 10,30 alle 11,30.
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Al timone Benedetta Rinaldi, Alessandro Greco, Rita Forte. Un trio che, sulla carta, sembrava ben assortito e che ha fatto sperare, nelle puntate iniziali, in un cambiamento. Si era avuta, infatti, l’illusione che finalmente, fosse approdato nella mattinata di Rai1 un appuntamento goioso, all’insegna dei ritmi estivi, senza la cronaca nera che impazza ovunque anche sotto il solleone.
Il programma è decisamente sopra le righe, gridato, nel tentativo di accreditarsi come un’oasi di leggerezza e di spensieratezza. Purtroppo non bastano le canzoni interpretate da Rita Forte nè il pancione beneaugurante della Rinaldi, incinta e prossima a diventare madre. E neppure le imitazioni di Alessandro Greco. UnoMattina effetto estate non ha una linea d’azione: gli ospiti si susseguono senza un filo conduttore, nonostante le apparenze. E sono sempre gli stessi, sicuri di portare il loro contributo alla causa della conquista dell’audience.
Così si discetta su tv, moda, tendenze, recente passato, cucina, e altro. C’è di tutto affastellato nell’effetto estate di Rai1. Ma non c’è il filo rosso che unisce o dovrebbe unire lo show dall’inizio alla fine.
Ospiti che si susseguono come in passerella: non se ne può davvero più. E la Rai non ha compreso che dovrebbe almeno provare a cambiarli e effettuare quel valzer delle poltrone che pure esiste in politica ma non è messo in pratica nei salotti televisivi.
Potrebbe essere carino assistere alle imitazioni bonarie di Alessandro Greco che si cimenta in improbabili Adriano Celentano e Mike Bongiorno. Potrebbe essere simpatico godere delle canzoni amarcord di Rita Forte e nello stesi tempo guardare al futuro attraverso la imminente nascita del bimbo di Benedetta Rinaldi.
Invece tutto rimane imbrigliato in uno schema visto e obsoleto: quello di voler realizzare a tutti i costi un appuntamento estivo originale e spensierato senza averne i mezzi e la capacità. Così ci si adagia sui soliti temi: la nostalgia del passato e dei tempi televisivi che furono.