La puntata è iniziata con video d’epoca riguardante un padre che afferma tranquillamente di frustare e picchiare i figli.
Le prime parole di Massimo Recalcati, a commento di questo filmato d’apertura, sono state le seguenti: “Questa è una rappresentazione folle e sadica della paternità che nulla c’entra con l’essenza della paternità. Oggi ci chiederemo cos’è un padre. Il padre non è il genitore biologico dei figli. Non è sufficiente”.
“Che cosa è un padre?”, secondo Recalcati, è una domanda che tormenta da sempre la psicoanalisi. Recalcati: “Per Freud, il padre è un simbolo della legge. La prima funzione paterna è interdire l’incesto inteso come spinta dell’essere umano verso un godimento senza limiti. Il padre custodisce il senso del limite. La legge di cui il padre è il simbolo è finalizzata a far vivere e a delimitare il campo del desiderio. Secondo Freud, il padre è il contrario del Grande Fratello, deve saper tenere gli occhi chiusi. Il suo compito è umanizzare la legge”.
Massimo Recalcati sull’“evaporazione” del padre nei nostri tempi: “Il nostro tempo è quello del divorzio tra la legge e il desiderio. Il desiderio senza legge è caotico. Il nostro tempo è quello dell’evaporazione del padre”.
E’ andata in onda una scena del film di Nanni Moretti, Habemus Papam, riguardante la crisi isterica del papa appena eletto.
Massimo Recalcati e la “rivoluzione antropologica” in atto della figura del padre: “I padri stanno somigliando sempre di più ai figli. I padri si stanno adattando ai capricci anarchici dei figli”.
E’ andata in onda una scena del film di Nanni Moretti, Caro Diario, riguardante i figli unici di Salina.
La “nuova angoscia” dei padri secondo Recalcati: “I padri sono stati investiti da una nuova forma di angoscia, l’angoscia di non essere sufficientemente amati dai loro figli”.
“Come possiamo ripensare alla figura del padre?”. Recalcati ha risposto così: “Un romanzo che risponde a queste domande è La strada di McCarthy”.
L’attore Alessio Boni ne ha letti alcuni passi.
Massimo Recalcati: “L’obiettivo del padre protagonista de La Strada è quello di riparare il più possibile la vita del figlio dall’orrore insensato della vita”.
Un padre simile è quello rappresentato da Roberto Benigni in La vita è bella: è andata in onda una scena del film vincitore di 3 Oscar.
Recalcati ha commentato così la scena in cui Benigni spiega le “regole” del gioco al figlio: “Qui abbiamo un padre che non dimentica di educare il figlio alla legge della parola. I figli hanno bisogno di respirare l’ossigeno del desiderio. E non parliamo necessariamente del padre di sangue”.
E’ andata in onda un’intervista a Michele Serra di cui è stato citato il romanzo Gli sdraiati: “Mio padre, con un sì o con un no, poteva influenzare molto la vita famigliare. Quando ho capito di essere diventato padre? Quando è morto mio padre e ho smesso di essere figlio”.
Massimo Recalcati ha risposto ad una domanda sull’“istinto paterno”: “L’istinto definisce soltanto la vita animale. Volere avere un figlio non è desiderare un figlio, è soltanto voler avere qualcosa in più per sé”.
Recalcati: “Insisto sulla parola testimonianza. Ma distinguere il padre testimone dal padre esemplare. Il padre che vuole essere un esempio ideale è un problema. Quei padri educatori sono un problema per i figli. La testimonianza esclude l’esemplarità”.
Recalcati: “Ogni volta che i genitori hanno un progetto determinato su un figlio, rischiano di divorarlo”.
Lo scrittore e psicanalista ha continuato a rispondere alle domande del pubblico: “Le nuove generazioni invocano l’esistenza di padri testimoni. Le nuove generazioni hanno necessità di testimonianze paterne. Ma queste testimonianze non necessariamente devono accadere in famiglia. Possono accadere anche con un libro”.
Recalcati sul ruolo della donna nella paternità: “Ciò che aiuta è un legame. Quando c’è legame, c’è ossigeno”.
La puntata è terminata con una scena de Le avventure di Pinocchio.
Lessimo Famigliare si conferma un esempio di tv meritevole di un plauso soprattutto per quanto concerne il tentativo di divulgare contenuti tramite un linguaggio televisivo inedito, coraggioso e ancora non del tutto esplorato.
Massimo Recalcati raggiunge pienamente il suo obiettivo e cede a qualche piccolo compromesso per non rendere il suo programma troppo indigesto ad un pubblico non interamente preparato.
Quella dello scrittore e psicoanalista è una lectio magistralis a tutti gli effetti dove l'”escamotage” delle scene di film popolari, ad esempio, rende la sua lezione accessibile ad un pubblico più ampio possibile.
Ed è un bene perché, con Lessico Famigliare, Recalcati offre il suo punto di vista al pubblico ma il programma, al termine della visione, non risulta troppo egocentrico e, al contrario, alimenta una disposizione sana al confronto sul tema proposto.
Perfetta, anche la collocazione oraria. Proporre un programma di questo tipo in prima serata non farebbe male ma risulterebbe un gesto troppo ardito.