Insomma si cercherà di dare al pubblico una panoramica su quanto potrebbe accadere nei nostri campi in un’epoca che non è poi così lontana.
E per avventurarsi su un terreno così affascinante e delicato, il programma si avvale della ricerca e dellla sperimentazione in campo agricolo e zootecnico fatto da Università, centri di ricerca pubblici e privati, operatori del settore, e ricercatori.
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L’impegno comune è di fornire risposte, il più possibile attinenti alla realtà, su cambiamenti e bisogni che si prospettano e che disegneranno nuovi scenari per una agricoltura più aderente alle nuove tecnologie. sarà infatti il giusto connubio tra l’antico e il moderno, la chiave di volta per affrontare le nuove esigenze dell’agricoltura made in Italy.
Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna sono le tre regioni che Patrizio Roversi e Daniela Ferolla hanno analizzato sotto questo punto di vista.
Un’area vasta e caratterizzata da una moderna concezione della quotidianità nei campi. Qui si sono concentrati i differenti settori della ricerca: cerealicolo, ortofrutticolo, vitivinicolo e zootecnico.
Si parlerà, ad esempio, della riduzione dei gas serra prodotti dalle deiezioni animali in allevamenti intensivi modificando scientificamente le diete di vacche e suin.
Inoltre Roversi e Ferolla, con l’aiuto di esperti, mostreranno come, in allevamenti intensivi, l’introduzione di arricchimenti ambientali come corde e ceppi di legno possa stimolare l’istinto al grufolamento dei suini con conseguente riduzione dello stress e aumento del benessere dell’animale.
La puntata si conclude con la riscoperta di antiche varietà di riso dalle quali isolare “parti” di un patrimonio genetico resistente a parassiti e insetti evitando somministrazioni massicce di fitofarmaci.
Conosceremo le varietà di grano che nel futuro saranno in grado di compensare l’impoverimento proteico dovuto all’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera.
Inoltre i tecnici e gli esperti ci mostreranno come sia possibile mettere minore quantità di sale (fino al 25%) nel processo di salagione di prosciutti eccellenti come Parma e San Daniele senza alterarne il gusto: una prospettiva possibile, peraltro prevista dalla normativa europea, che avrà vantaggi positivi sulla salute pubblica attraverso la diminuzione delle patologie cardiovascolari.
Qui la puntata sui contadini 2.0