629 persone bloccate nel Mediterraneo: così la Berlinguer apre la puntata, annunciando gli argomenti della serata. Si passa dunque ad annunciare gli ospiti: Marco Minniti, Gianluigi Paragone, Nicola Fratoianni, Antonio Maria Rinaldi, Giuliana De Sio, Vittorio Sgarbi, Giuliano Cazzola e Peter Gomez, oltre l’immancabile scrittore-alpinista Marco Corona in collegamento.
Entra subito Marco Minniti per un’intervista. Si parla naturalmente dell’ Aquarius, che dovrebbe impiegare quattro giorni per raggiungere il porto di Valencia. Corona trova che la soluzione di Salvini sia troppo drastica: avrebbe dovuto preparare il territorio pian piano, ma ha fatto quel che ha promesso in campagna elettorale.
Interviene Minniti: “Non c’erano le condizioni per una soluzione simile, non c’era emergenza visto che gli sbarchi sono diminuiti dell’80%”. “Non c’era nulla che potesse giustificare questa scelta, che ha oltretutto messo in difficoltà l’Italia”, sottolinea ancora: rigetta la dichiarazione di Salvini di essere in continuità con le politiche adottate da lui. Ancora: “Non si vince e non si perde con un gesto Per risolvere il problema dei migranti non c’è bisogno di gesti, ma di strategie che devono essere: l’umanità e la sicurezza”.
Per quanto riguarda Europa invece, “nessuno può scagliare la pietra del cinismo”: fino a domenica scorsa infatti, l’Italia ha dimostrato che di rispondere a un “fenomeno epocale”. E “quando Salvini dice che l’Ungheria è un alleato, vorrei ricordare che l’Ungheria non ha ricollocato nessun migrante”.
Dopo un servizio che riassume la vicenda Aquarius, Minniti fa riferimento al Trattato di Dublino: “L’attuale governo si muove in una contraddizione: l’Italia litiga con tutti gli altri Paesi europei, mentre è impegnata a dialogare con la Repubblica Ceca”.
“il problema non è dire si o no alle navi: il cuore della questione è quello che succede in Africa. Se riprende a partire la gente dall’Africa, non la ferma più nessuno”. “Egitto, Marocco, Algeria -prosegue- sono Paesi strategici per l’Italia. Bisogna costruire relazioni intelligenti”.
Al rientro in studio dopo il primo break pubblicitario, Bianca Berlinguer ricorda la mamma di Ilaria Alpi, sua cara amica appena scomparsa: si è portata il peso di morire senza sapere chi ha ucciso sua figlia. Minniti ricorda la giornalista, dichiarando che si farà di tutto per colmare questa sete di verità.
Tornando al tema precedente, Minniti insinua un dubbio: la mossa di chiudere i porti è arrivata proprio nel giorno delle amministrative. “Mi ha fatto un certo effetto vedere Salvini, con il simbolo della Lega dietro, dire ‘Abbiamo vinto!’ il giorno delle amministrative”, specie perché “le istituzioni sono di tutti gli italiani”.
Prima di congedarsi dalla conduttrice e dal pubblico, Minniti chiarisce che con Salvini non c’è stata nessun passaggio di consegna.
La puntata prosegue con un servizio sull’ Ilva: Bianca Berlinguer accoglie Gianluigi Paragone, in rappresentanza del Movimento 5 Stelle. L’ ex conduttore de La Gabbia ricorda di aver documentato la situazione dell’ Ilva, e assicura che la fabbrica deve rimanere aperta.
Sulle esternazioni di Salvini invece, commenta che non sentiremo mai da parte del Movimento una frase come “la pacchia è finita”.
Prossima intervista, un confronto tra Nicola Fratoianni e Antonio Rinaldi. Il tema del dibattito è economico: la flat tax. E se Fratoianni è del parere che chi ha di più, è giusto che paghi di più, Rinaldi si concentra sulle imprese, perché possano avere una maggiore disponibilità economica.
Nuovo cambio di parterre: Giuliano Cazzola, Vittorio Sgarbi (ora sindaco di Sutri con una coalizione in cui figura anche Casapound), Giuliana De Sio, Peter Gomez.
La Berlinguer si rivolge subito all’ attrice, chiedendole se segua la politica: “No, tranne quando mi accorgo che il momento è importante: non mi piace il gossip politico, il chiacchiericcio”. Su quanto sta avvenendo, la De Sio è convinta che sia espressione di un malumore generale. “Non ci dobbiamo stupire -continua- visto che il signor Salvini ha fatto tutta la campagna elettorale su questo”.
Ammettendo di aver votato il Movimento 5 Stelle due anni fa, quest’anno non è andata alle urne perché in ospedale ma comunque, qualora si fosse recata a votare, si sarebbe trovata in grande difficoltà: “Ormai essere di sinistra è un sentimento”.
Si ritorna sulla chiusura dei porti ad Aquarius. Cazzola è convinto che un’azione del genere non sia da attuare in un giorno di elezioni: “Ma le pare che ce la prendiamo con Malta? Poi siamo alleati con i Paesi che hanno fatto saltare l’accordo”.
Si ritorna sulla chiusura dei porti ad Aquarius. Cazzola è convinto che una decisione del genere non sia da attuare in un giorno di elezioni: “Ma le pare che ce la prendiamo con Malta? Poi, però, siamo alleati con i Paesi dell’est che hanno fatto saltare l’accordo”.
Per Gomez si capirà bene cosa accadrà con le prossime navi. Quindi una nota su Fratoianni: “Quante trasmissioni si sono concentrati sui lager libici creati dal precedente Governo? Fratoianni aveva preso posizione anche lo scorso novembre. Minniti ha diminuito gli sbarchi, è vero, ma al prezzo di condizioni disumane per persone detenute, donne violentate, nei campi in Libia”.
Sgarbi legge la Costituzione: “Gli atti contro chi cerca salvezza fuori dal proprio Paese, sono anticostituzionali. Non c’entra niente rifugiato o no. Non è Vangelo: siamo fuori dalla Costituzione. L’uomo è uomo dobbiamo aiutare l’umanità”.
Scorrono i titoli di coda: la De Sio promuove lo spettacolo teatrale Le signorine.
Con la benedizione di Sgarbi, la puntata si conclude qui. Appuntamento a martedì prossimo.