Noi vi abbiamo già anticipato tutte le notizie che riguardano la prima puntata. Questa sera la serie riprende dalla prestigiosa clinica di Des Alpes in Svizzera dove è ricoverato Brando Prizzi (Francesco Arca). Il cavatore di cui è innamorata Silvia Corradi (Francesca Valtorta) è ammalato di tubercolosi. Per lui non c’era più niente da fare ma Silvia è riuscita ad ottenere dal marito (Giorgio Lupano) i soldi per far curare l’amante a patto però che rinunciasse definitivamente a lui.
Vediamo adesso chi sono i tre nuovi personaggi.
Maurizio Trombini è Jacopo Farnesi di San Rossore, padre di Lucrezia (Federica De Benedittis) e di Livio (Alex Belli). Jacopo è un nobile toscano abituato ad amare la campagna dove vive da anni ed ama particolarmente la figlia, al punto da averne accettato anche scelte discutibili. Proprio perché Jacopo ha una predilezione per Lucrezia, si troverà a scontrarsi con il figlio Livio che è completamente differente come carattere dal padre e dalla sorella.
Alex Belli è Livio Farnesi, fratello di Lucrezia. È il classico primogenito di una nobile famiglia che tratta tutti con molto distacco e arroganza. É un giovane sfrontato che si comporta con apparente sicurezza, invece è fragile e confuso. Pur amando la sorella non ne approva le scelte fatte in amore. E questo sarà un motivo di scontro con il padre e con la stessa Lucrezia. Livio infatti odia profondamente l’uomo che invece Lucrezia ama. In effetti Livio è estremamente geloso del fidanzato di sua sorella perché ne apprezza quelle qualità che lui invece non possiede nonostante i suoi soldi e la sua sfrontatezza.
La giovane artista fa perdere letteralmente la testa agli uomini perché sprigiona un’innata sensualità. Proprio per questo sarà l’insegnante di erotismo di una delle protagoniste della nostra storia. Un giorno però il passato comincia a riemergere e Nanà viene costretta a fare i conti con il suo modo di vivere. Fino ad allora infatti aveva usato il suo corpo soltanto per ottenere favori dagli uomini, ma un giorno si innamora perdutamente e questo sentimento la porterà a dare un taglio netto al passato ed a cercare di costruire una nuova vita.
Gli sceneggiatori hanno scelto il nome di Nanà, rifacendosi alla protagonista dell’omonimo romanzo di Emile Zola. Un tentativo di nobilitare un prodotto che ha già dimostrato tutti i propri limiti.