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Prende la parola Eleonora Andreatta, responsabile di Rai Fiction: “La Rai offre questo prodotto di grande qualità al pubblico della rete ammiraglia, un racconto contro la mafia, che segue il tv movie Felicia Impastato. Viene riproposta la modernità del personaggio e la grande battaglia contro il sacco edilizio di Palermo mettendo in mostra le connessioni tra mafia e istituzioni. Tutto è stato raccontato con estremo rigore, grazie anche al calore della famiglia di Boris Giuliano. E’ un prodotto in sintonia con la missione del profilo pubblico della Rai”.
Prende poi la parola il regista Ricky Tognazzi: “Il sacrificio di Boris Giuliano è valso a cambiare l’approccio verso la lotta alla mafia. Giuliano aveva un ostinato bisogno di conoscere la verità. Raccontare 20 anni in 200 minuti significa fare sintesi e selezionare. Fortunatamente, c’è stata la collaborazione di tutta la famiglia, ho girato sempre con loro accanto. Dopo l’ultima scena, la moglie di Boris era dietro la telecamera e alla fine si è abbracciata con Nicole Grimaudo che nella fiction è la moglie del protagonista. Abbiamo raccontato quando Maria riceve la notizia della morte del marito”
Interviene il Direttore di Rai 1, Andrea Fabiano: “La rete ha chiuso con il 21% di share è stata una grande stagione dal punto di vista delle fiction. Ringrazio fin da subito tutto il cast, soprattutto Adriano Giannini che girerà l’Italia per far conoscere la serie”.
La parola passa poi al protagonista, Adriano Giannini: “Ho avvertito una grande responsabilità, soprattutto quando sono arrivato sul set ed ho capito che dovevo rendere al meglio la personalità di un uomo di grande coraggio e capacità. Il primo giorno, mentre giravamo, c’erano delle persone anziane che mi guardavano insistentemente, nel primo momento di pausa si sono avvicinati a me, si sono messi sull’attenti e mi hanno detto ‘Comandi capo’. Ho capito che erano gli uomini di Boris Giuliano, che avevano condiviso la guerra contro la mafia con lui”. A Palermo, l’attore ha incontrato anche la famiglia del vicequestore, “Con molto pudore li ho incontrati, le figlie sono anche venute sul set, tutto questo porta con se un carico umano molto forte, che conserverò con me come bagaglio”. Per interpretare Boris Giuliano, Giannini ha studiato la storia della Palermo degli anni Sessanta, “ma la vera conoscenza del personaggio – continua Giannini – l’ho avuta dopo essere entrato in contatto con gli amici e i parenti”.
Il soggetto è stato scritto da Angelo Pasquini, che commenta: “Ho iniziato a lavorare a questa storia 3 anni fa, sono molto contento di questo lavoro e ringrazio tutte le persone che abbiamo incontrato”.
Prende la parola la sceneggiatrice Giovanna Koch “E’ un film importante anche per la comunicazione, ha l’obiettivo di comunicare valori ed insegnare ad essere rigorosi cercando anche di proteggere la famiglia”.
Francesco La Licata, consulente storico, ha conosciuto Boris grazie al suo lavoro da giornalista ma è stato anche suo amico: “Boris aveva un ottimo rapporto con la stampa. Il suo lavoro è stato fondamentale perchè ha cambiato l’aspetto investigativo e sulle sue indagini si è basato il lavoro di Borsellino e Falcone. Oltre ad un grande investigatore però è stato anche un grande uomo e padre”.
Anche il produttore Sergio Giussani ci tiene a raccontare questa esperienza: “Tutto il film è stato girato a Palermo, abbiamo incontrato tante persone e grazie a questi incontri siamo riusciti a comunicare tutto quello che poi si vede nel film. Ancora oggi, quando vedo la fiction, mi emoziono e per questo devo ringraziare tutti e soprattutto il regista che ha fatto un ottimo lavoro.”
La seria andrà in onda il giorno della strage di Capaci, per questo a Giannini viene chiesto se esistono ancora oggi eroi come Boris, Falcone e Borsellino. “Sono persone che hanno fatto il loro lavoro e hanno lasciato una traccia positiva dietro di se”.
Ettore Bassi, che nel film interpreta Tonino De Luca, amico e collega di Boris, commenta: “Ho trovato un uomo con una grande forza e dignità, ho avuto una percezione umana dell’eroe e questo mi ha lasciato un grande orgoglio”.
Francesco Montanari, nel film interpreta invece un amico giornalista “Io ho ancora 31 anni e penso sempre al futuro, mai al passato invece quando oggi ho visto l’emozione collettiva e palpabile nella sala, ho capito l’importanza del ricordare”.
La conferenza finisce con un commento di Alessandro Giuliano, figlio di Boris Giuliano: “Siamo stati molto contenti, devo soprattutto ringraziare chi ha lavorato perchè la nostra famiglia è stata molto esigente”.
La miniserie sarà proiettata anche a Palermo, il 20 maggio.
Ricordiamo l’appuntamento per lunedì 23 e martedì 24 maggio, su Rai 1.
E’ indelicato presentare ai ragazzi delle scuole un film sulla mafia, la struttura “segreta” di cosa nostra e’ in rai carica di nepotisti. La rai pecca di influenze lo si puo’ notare in tutti i programmi dove ruotano da secoli sempre le stesse persone che ormai hanno inflazionato ogni minuto di programma. Basti pensare a uno dei tanti varieta’ come porta a porta programma serale dove ollo stantito Vespa si aggiungono sempre i soliti ospiti sicuramente pagati a esprimere nefandezze. Da quale pulpito si vuole insegnare l’antimafia. E’ vergognoso, fuori luogo demagogico fare moralismo, quando e’ la rai concedersi alle lobby. E’ ora di epurare, svecchiare. Insegnare che puo’ esistere la meritocrazia specie nella emittente di stato e il buon senso.