La regia è di Fabrizio Costa. Ancora una volta, dunque, si combatte la consueta e tradizionale guerra (televisiva) tra Stato e mafia. Rai Uno cerca di presentarla da un punto di vista nuovo: quello della Catturandi di Palermo squadra d’elite della polizia il cui compito è l’arresto di grandi latitanti.
I poliziotti sono veri e propri professionisti della sorveglianza elettronica e sono abilissimi a rimanere invisibili durante le loro indagini. La loro punta di diamante è una giovane donna Palma Toscano interpretata da Anita Caprioli. Sarà lei a riuscire a catturare l’ultimo grande latitante della organizzazione criminale più potente a livello internazionale ovvero Natale Sciacca. La squadra speciale Catturandi di Palermo arriva infatti nella prima puntata ad un soffio dalla cattura proprio di Sciacca interpretato da Vincenzo Amato.
Ma a finire in manette è il suo vice Tony Cannizzaro. Per il vice questore Palma Toscano questa è una grandissima delusione perché ha impiegato buona parte della sua carriera proprio nell’inseguimento di Sciacca. Naturalmente la caccia al superlatitante continua senza soste però a capo della Catturandi arriva Valerio Vento interpretato daMassimo Ghini (visto recentemente in Matrimoni e altre follie). Nella Palermo così intricata e sottoposta alla mafia Palma Toscano capirà che niente è più come appare.
Ciò significa che i mafiosi più temibili sono diventati i personaggi insospettabili e tutti possono tradire ed essere traditi. Ma a dare delusioni e a tradire non sono soltanto gli amici ma spesso anche i propri partner. A questo proposito Anna Toscano ha una profonda ferita nel cuore: infatti la misteriosa morte del padre eroe della polizia ha condizionato da sempre la sua vita e non riesce ancora a capire chi è il colpevole della scomparsa del genitore.
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Sarà un lungo viaggio che la poliziotta dovrà intraprendere e soprattutto sarà una esplorazione all’interno del proprio passato per riuscire a trovare il coraggio di portare alla luce verità ancora inesplorate e nascoste.
Anche in La Catturandi c’è la contrapposizione tra legalità e criminalità, tra buoni e cattivi. Ma, come dice il regista, questa differenza non è mai totale né scontata, ci sono tantissime sfumature che danno ai personaggi una varietà di comportamento che alla fine influisce sull’andamento della storia.