Durante la conferenza di presentazione della serie, Pif si è dichiarato “molto fiero” di questo progetto. Già durante le riprese del film infatti il regista pensava di farne una serie tv “per arrivare nelle case di tutti e anche dei mafiosi per prenderli in giro, proprio loro che non hanno senso dell’umorismo e vogliono presentarsi come potenti”. Alla fine però Pif non ce l’ha fatta a guidare la regia anche della serie tv: “Non ho avuto il coraggio di affrontare questa sfida e con molta ansia, lo confesso, ho accompagnato mio “figlio” dallo zio Luca Ribuoli chiedendogli di fargli fare un bel viaggio”. Diliberto si sente un partigiano quando parla di mafia, “Riuscire a fare una serie su Rai 1 parlando di questi argomenti è una vittoria, più che come autore del soggetto come lotta alla criminalità, in questo modo riusciremo ad entrare nelle case degli italiani e raccontare come sono andate le cose senza ipocrisia”.
Lo stesso Presidente del Senato Pietro Grasso, durante la conferenza, ha sottolineato l’importanza di parlare di mafia in maniera ironica “Quello di Pif è il più bel film sulla mafia“, è stato infatti il regista a riportare Grasso al cinema dopo 24 anni proprio per assistere alla prima del film, “Ed ora l’opera ha un seguito – ha affermato Grasso – In guerra per amore, un film che con lo stesso stile ironico e poetico tratta l’inizio delle infiltrazioni mafiose nella nostra società”, esortando il pubblico presente ad andarlo a vedere.
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Anche il nuovo film con protagonisti Pif e Miriam Leone, cerca di strappare un sorriso agli spettatori pur trattando tematiche importanti e il regista ci ha confidato: “Girare questo secondo film mi ha dato più ansia da prestazione che divertimento. Io non riesco a concepire il lavoro senza stress ed infatti è qualcosa che devo imparare, però mi diverto molto dopo, c’è ad esempio una scena con una torta dove non riuscivo più ad andare avanti per quanto mi veniva da ridere, merito anche del cast eccezionale”.
Intanto Pif ci anticipa di avere già più di una idea per il prossimo film “Sarà il tempo a farmi capire quale preferisco”, di una cosa però è sicuro: “Cambierò genere, la mafia deve uscire per un po’ dalla mia vita artistica”.
Per saperne di più vi lasciamo alla video intervista integrale.