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Al centro del dibattito sulla sentenza della Consulta, c’è un confronto tra Fausto Bertinotti e Mario Segni, gli alfieri del proporzionale e del maggioritario nel referendum che sancì il passaggio al maggioritario, con cui si cercheranno di capire gli scenari possibili.
Il blocco dell’approfondimento sarà invece dedicato al tema sicurezza: proprio in questi giorni, infatti, è atteso il ‘piano sicurezza’ annunciato dal Viminale. Tra gli ospiti in studio il sottosegretario del Ministero dell’Interno, Domenico Manzione: l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza; Padre Francesco Occhetta, scrittore ed editorialista de La Civiltà Cattolica.
Tra i contributi della puntata i servizi realizzati nei quartieri più difficili di Napoli e di Milano ed un collegamento con Gottasecca, il paese di 150 abitanti in provincia di Cuneo difeso da una rete di controllo composta da 22 telecamere, una ogni sette abitanti.
L’ultima parte del programma sarà dedicata alla vicenda di Giulio Regeni: esattamente un anno fa usciva dalla sua casa al Cairo senza farne più ritorno. Per la morte del giovane si continua a chiedere giustizia. La sua storia sarà raccontata con l’aiuto di Floriana Bulfon, giornalista de L’Espresso che ha avuto accesso al diario scritto dal ricercatore italiano nei giorni che hanno preceduto la sua morte.
“Dopo 5 anni – spiega Piero Badaloni – ho deciso di tornare in tv accogliendo la sfida di Tv2000. Tra le motivazioni che mi hanno spinto ad accettare: la stima nei confronti di Paolo Ruffini per lo sforzo di rinnovamento e rafforzamento del palinsesto dell’emittente della Cei e la formula intrigante del programma che rappresenta un’assoluta novità nel mondo dei talk”.
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“Il nostro obiettivo – aggiunge il direttore di Rete, Paolo Ruffini – è fare una prima serata di approfondimento che non si aggiunga all’elenco di quelle trasmissioni che confondono l’approfondimento con una sbornia di parole lanciate gli uni contro gli altri. Al contrario crediamo fortemente che le parole servano e portino sempre di più al dialogo reciproco. Questo progetto è un altro passo importante per la nostra televisione che, come la Chiesa, vuole essere piantata e radicata nella realtà con un’attenzione particolare ai temi sociali, alle persone e i loro problemi e verso chi considera il prossimo non un peso ma una ricchezza con cui costruire il futuro”.
“Sono felice e ringrazio Piero Badaloni – conclude Ruffini – per aver accolto questa sfida importante con attenzione ed entusiasmo”.