Chi era davvero Faust? Un peccatore che fa il patto col diavolo e ne è beffato oppure un Uomo, con la u maiuscola nella sua stessa essenza che prevede la spontanea ambizione di raggiungere l’assoluto? Ci aiuta a rispondere, domani sera alle 21, una trasmissione in onda su Radio Vaticana da un’idea di Laura De Luca.
Enzo Biagi chiede a Pier Paolo Pasolini: “Che cos’è il successo?”. “Niente – risponde lui, seduto su una poltrona in uno studio televisivo, attorniato come un fenomeno da altri personaggi seduti – E’ l’altra faccia della persecuzione, è una cosa brutta per un uomo. Per esempio, trovare miei amici qui, in televisione. Una cosa brutta e falsa. La televisione è un medium di massa, non può che alienarci”. Incalza Biagi: “Lei qui però può dire tutto quel che vuole”. “No – replica – perché se lo facessi sarei accusato di vilipendio. E poi nel momento in cui mi ascoltano hanno come me un rapporto da inferiore a superiore. Parlare dal video è come parlare ex cathedra”.
La decima Festa del Cinema di Roma spalanca le porte alle fiction televisive. Non che fossero mancate nelle passate edizioni (l’altr’anno toccò a The Knick, diretta da Soderbergh). Ma quest’anno ce ne sono due nel concorso ufficiale, quello che vedrà premiato il miglior film secondo la scelta del pubblico. A conferma che ormai molti prodotti tv sono cinema al quadrato, da valutare come pellicole lunghissime e attraenti.
Oggi è la giornata più glamour, alla Festa del Cinema di Roma. Sul red carpet sfila la nostra diva, Monica Bellucci, che interpreta il film in concorso “Ville-Marie” del canadese Guy Edoin e alla quale, subito dopo la prima alle 19,30 in Sala Sinopoli, Japan Tobacco International, tra gli sponsor della kermesse, dedica un party all’esclusivo Mood Hotel di via Palermo.
Una serie tv in dodici episodi che non conosce tempi morti ma allo stesso tempo non ricorre a improbabili colpi di scena. Un film per il piccolo schermo che affronta la realtà più cruda, mette il dito in una piaga storica e purulenta, tanto si trascina la necrosi.
“Da Papa ho un aspetto meraviglioso, però comodo non sto. Devo fare attenzione a non sgualcire la lunga veste che indosso, dunque mi tocca rimanere 14 ore su un trespolo”. Eccolo Jude Law alla Festa del Cinema di Roma. Interprete principale della serie tv The young Pope destinata a Sky con la regia di Paolo Sorrentino. l’attore è stato protagonista di uno degli “Incontri ravvicinati” condotti da il direttore della kermesse, Antonio Monda.
Il 12 ottobre 1960 il quotidiano “La Stampa” titolava a nove colonne in prima pagina: “Il ministro Scelba ha aperto la campagna elettorale in Tv”. E nell’occhiello: “Sette milioni di italiani davanti agli schermi”. E’ un documento importante. Perché non solo dà conto dell’avvio, sul piccolo schermo di un’epoca che appare lontana un secolo, delle Tribune Politiche.
Rodolfo Sonego, morto nell’ottobre di 15 anni fa, è stato tra i più grandi sceneggiatori del cinema italiano, firmando tra l’altro la maggior parte dei film di Alberto Sordi. Ma ha legato il proprio nome anche a due fortunate serie televisive trasmesse dalla Rai, “Linda e il brigadiere” (aprile-maggio 1997, poi in seconda serie novembre 1998) e “Provincia segreta” (gennaio 1998 e in seconda serie, passando da Raidue a Raiuno, nel maggio 2000).
Teatro d’opera, cinema, televisione, multimediale. Tutto in uno spettacolo, la “Carmen” di Bizet che debutta oggi, 15 luglio, nel Teatro Antico di Taormina con la bacchetta del maestro greco Myron Michailidis. E infatti il titolo spagnolo aprirà il Taormina Opera Festival, con le gradinate del teatro millenario gremite di 5 mila spettatori e l’Etna sullo sfondo, e insieme sarà proiettata in diretta via satellite in oltre trecento sale cinematografiche di trenta paesi.
Rimpiangeremo il suggestivo viaggio che dall’11 marzo stiamo facendo con Antonio Paolucci, appassionato studioso del Bel Paese. Otto tappe, otto puntate su Rai5, una trasmissione che si intitola “Museo Italia” e che ci ha portato ogni mercoledì in prima serata ai Capitolini e alla Galleria Borghese, per due volte nei Musei Vaticani, che Paolucci dirige dopo essere stato sovrintendente a Firenze e ministro dei Beni Culturali.