Tv, tv, fortissimamente tv. Il nono Festival internazionale del film di Roma – che sta presentando belle pellicole, come “Still Alice”, con una eccezionale Julianne Moore – strizza quotidianamente l’occhio al piccolo schermo. Dopo l’inaugurazione con “Soap Opera” di Genovesi, ecco ieri l’attesissima proiezione nella sezione Gala dei primi due episodi della serie televisiva made in Usa “The Knick” che porta la firma del regista premio Oscar e Palma d’oro Steven Soderbergh (“Traffic”, “Erin Brockovich” a Hollywood, “Sesso, bugie e videotapes” a Cannes).
Il Festival Internazionale del Film di Roma, nona edizione e terza con la guida artistica di Marco Müller, cambia ancora una volta nome. Si chiama Festa, tornando così alle origini, quando la coppia Veltroni-Bettini inaugurò la kermesse cinematografica che mise in ansia quelle di Venezia e Torino. Niente paura, il Festival- Festa non ha nociuto ai red carpet del Nord, si è distinto per il clima pop delle sue passerelle, popolate di giovani affamati di autografi, senza troppe pretese sul programma di proiezioni offerte.
Paolo Portoghesi, decano dell’architettura e dell’urbanistica nonché ispirato cultore della bellezza del Creato (alla quale ha appena dedicato un libro,”Il sorriso della tenerezza” colmo di riconoscenza per il Creatore) dice che Roma, la sua Roma, è la città degli angeli. Tanti ne vediamo, dentro e fuori le chiese, accanto alle “madonnelle” ai crocicchi dei vicoli del centro, nei dipinti e nelle sculture conservati nei musei. Un tema forte, quello delle celesti presenze, un topos non solo della storia dell’arte ma anche del nostro animo, quando l’ansia, il male di vivere o la speranza ci dominano.
Se vi fermate a Formello, ultima tappa della Via Francigena prima di Roma (la tomba di Pietro, meta dal medioevo dei pellegrini partiti da Canterbury e assuefatti a un viaggio di 1700 chilometri attraverso l’Europa) troverete nella “Mansio”, la stazione appena inaugurata per i viaggiatori a piedi, la testimonianza di uno di loro caro agli ascoltatori di Radio Rai1.
Se c’è un appuntamento televisivo da non mancare per martedì 4 marzo, è quello programmato da Canale 5 in prima serata. Va in onda in prima assoluta tv “La grande bellezza”, il film di Paolo Sorrentino che infiamma in queste ore la speranza di conquista dell’Oscar come miglior film straniero.
Il cappello immacolato, perfetto nelle pieghette bianche. La voce suadente e sicura. La parlantina esperta. La sapienza dei consigli. Francesco Favorito, pastry chef e rampollo di una famiglia di pasticceri umbri, con sede a San Gemini, sarebbe perfetto nella sfilza di programmi televisivi dedicati alla cucina.
Sprizza di soddisfazione. E la comunica non tanto con le parole, pacate ma piene di avvenire. La comunica con quelle scarpe rosa shocking e tacchi a spillo, con quella gonna in tinta, primaverile come il sentimento che la anima. Eccola Laura Adriani, nel cast pieno di divi italiani messo insieme da Paolo Genovese per il film nelle sale da domani, “Tutta colpa di Freud”, distribuito in 400 copie da Medusa, che lo ha anche prodotto con Marco Belardi per Lotus con un budget considerevole: 6 milioni di euro quantifica il dg Giampaolo Letta fiero della “qualità e ricchezza produttiva, in linea con la considerazione di cui gode oggi il cinema italiano”.
“Ogni giorno ascolto un disco di Lelio Luttazzi. Che classe, che disinvoltura. E che modestia. Mi ricordo quando, provinciale venuto dalla Sicilia, stavo in attesa davanti ai cancelli Rai di via Teulada. Vidi Lelio: apparizione tanto folgorante quanto lui era semplice. Mordicchiava un panino alla mensa e, accanto a Mina, accennava stancamente le note del duetto che poi avrebbero registrato per Studio Uno”.
Il ricordo affettuoso è di Pippo Baudo. Che ha voluto essere presente alla inaugurazione della mostra che Roma dedica a “Lelioswing”. Ricorda ancora Baudo: “E’ stato per merito della sua Rossana che tornò in sala di incisione e riprese a fare concerti”.
Ce ne sono di misteri in uno dei dipinti più celebri del Quattrocento, la cosiddetta Pala Montefeltro di Piero della Francesca. E questa sera una guida bella, gentile e avvertita li scaverà uno per uno. Il “Virgilio” che ci traghetta nel capolavoro dell’artista umbro è l’attrice italo-inglese Greta Scacchi, il programma, oggi alle 21,10 su Sky Arte Hd (visibile comunque sui canali 400 e 130) è “Capolavori svelati”. Che, alla terza puntata, ci porta nella Pinacoteca di Brera, il museo milanese che da inizio Ottocento, dopo le scorrerie di Napoleone in Italia e il suo depredamento dei luoghi di culto, ospita il grande dipinto.
Undici lunedì con Roman Polanski in prima serata. Li propone Iris, a partire da oggi. Ed è un’occasione ghiotta, per due motivi. Polanski è un cineasta geniale, un uomo poliedrico, un regista che sa provocare e affondare il coltello nei precordi con sottigliezza psicologica, senza schizzi di sangue e di lacrime. E poi perché l’antologia della sue pellicole – che il canale di Mediaset inserisce nella rassegna “Director Cut” – è anche una cavalcata nella controversa esistenza di Polanski, una vita segnata dai drammi dall’infanzia a oggi, allorché egli ha compiuto ottant’anni.