Il servizio pubblico è un’esclusiva della Rai. In pratica lo è da sempre. Esiste un contratto che lo regola, stipulato con il ministero dello Sviluppo Economico. Un accordo che permette di ricevere i soldi del canone grazie alla concessione che lo Stato concede a Viale Mazzini. A patto però di rispettare con dei paletti le regole del contratto.
Una settimana tv caratterizzata dal cullarsi sugli allori dei soliti noti delle fiction di Raiuno, ovvero Il Commissario Montalbano e Don Matteo. Come di consueto grandi ascolti (oltre 6 milioni e 26%) e super gradimento da parte del pubblico over della rete ammiraglia che plaude ai suoi eroi preferiti, tanto bravi quanto lenti.
Il triangolo no? Non l’aveva considerato neanche Al Bano. Eppure la sua vita privata con l’intreccio tra Loredana Lecciso e Romina Power ha appassionato gli italiani e soprattutto i programmi tv. È stato ospite ovunque facendo sempre ascolti. È stato praticamente costretto a interrompere la carriera sul palcoscenico perché ogni concerto con Romina Power ha scatenato un putiferio.
In tv il buongiorno si vede dal mattino. Dalle conduttrici che spopolano. Che ci fanno compagnia con i loro volti. Tra tutte la più longeva è la Signora in Giallo che ancora adesso – all’ennesima replica – cattura i telespettatori come lo zucchero attira le vespe. Angela Lansbury a parte (pensate che le ultime puntate della serie risalgono al 1996), le signore del mattino si passano il testimone (e gli ascolti) come un rugbista si passa la palla ovale.
Settimana tv con i soliti noti che sbancano gli ascolti. Il Commissario Montalbano (anche in replica) e Don Matteo: due eroi di Rai Fiction e dell’Italia televisiva. Due storie che non hanno niente a che vedere con le serie tv poliziesche statunitensi, anglosassoni, scandinavi e perfino francesi.
Di Barbara d’Urso tutto si può dire meno che non sia proprio lei Miss Tv. Con un battito di ali passa dal trash e dal gossip alle campagne contro l’omofobia. Dai minori maltrattati all’asilo alle interviste con i leader politici. “È più bella di Bruno Vespa e più simpatica di Lilli Gruber”, come dice Alessandro Sallusti, il direttore del Giornale. E gli ascolti volano con lei in video.
Seppure la prudenza post elettorale abbia ingessato ogni velleità di progetti per la prossima stagione – anche perché bisognerà vedere se dopo l’estate ci sarà ancora l’attuale governance – le ipotesi e le candidature per i programmi spuntano come spifferi dai corridoi. Alla Rai le priorità sono Domenica In, La Vita in diretta, Reazione a Catena e Antonella Clerici. A Mediaset il Grande Fratello e il futuro dell’Isola dei Famosi con il caso Alessia Marcuzzi.
Ci sono format che sono in onda da anni continuando ad avere un successo di ascolti e un gradimento del pubblico a casa. Altri che invece necessitano di una sosta ai box o di un restyling per ripartire su di giri. Così come nelle fiction. Ci sono il Commissario Montalbano, Don Matteo, Provaci ancora Prof e Che Dio ci Aiuti, tanto per citare soltanto le più vecchie, che continuano a portare a casa una buona dote di share.
Rita Dalla Chiesa è visibilmente emozionata. Il suo ritorno a Mediaset un po’ le trasmette ansia, seppure le 8 puntate del nuovo format siano state già tutte registrate. “Ma che ci volete fare io sono fatta così, sento molto l’emozione per questo nuovo programma”. La vedremo su Retequattro da lunedì 19 marzo, in seconda serata. A volerla di nuovo in conduzione sono stati principalmente l’autore Maurizio Costanzo, il direttore di rete Sebastiano Lombardi e la produzione Videonews affidata ad Alessandro Banfi.
La settimana tv è stata caratterizzata dagli speciali per le elezioni. Tutti i big in campo con le consuete maratone elettorali. Ancora una volta ha fatto un figurone Enrico Mentana con l’exploit del 15% di share. Ma tutta La7 è andata fortissimo. L’Aria che tira di Myrta Merlino al 12,6%, Lilli Gruber al 10% e Giovanni Floris con diMartedì oltre il 9%. Perfino Zoro con Speciale Propaganda Live è andato bene, è arrivato a 5 punti e mezzo di share.