Un’altra settimana al top per Raiuno che sta vivendo un mese davvero eccezionale. Almeno dal punto di vista degli ascolti di prima serata. Dopo i fasti sanremesi – tra i miracolati Fabio Fazio che domenica sera ha superato il 20% di share con una media spettatori di 5 milioni 400 mila e Domenica In che ha raddoppiato gli ascolti: 27% e 5 milioni nella prima parte – ecco che tre fiction, una dopo l’altra, hanno centrato l’obiettivo di conquistare il grande pubblico: Montalbano, Il Principe Fabrizio De Andrè e Don Matteo.
Iniziamo una nuova rubrica pre- elettorale nel corso della quale realizzeremo una serie di interviste a giornalisti televisivi che hanno scelto di accantonare la propria professione per candidarsi al Parlamento italiano. Nel pieno rispetto della par condicio, daremo spazio a tutti i giornalisti tv presenti nei vari schieramenti politici. Iniziamo con Gianluigi Paragone.
Se dovesse tornare l’indice di gradimento, in aggiunta a quello riguardante gli ascolti, diversi programmi non avrebbero garantito completamente il riscontro del pubblico. Per primi ci vengono in mente i reality, ma anche certi format etichettati come tv trash perderebbero appeal. Del resto non è facile tenersi sempre in quota col passare degli anni. Un esempio, a riguardo, potrebbe essere Tv Talk, l’appuntamento del sabato pomeriggio di Raitre, che affronta e commenta i temi e le trasmissioni tv della settimana.
Sanremo promosso. Sanremo bocciato. Il meglio e il peggio della settimana Tv si riassume così, visto che abbiamo guardato il Festival in tutte le salse e in ogni trasmissione della Rai. Al mattino, al pomeriggio, la sera e la notte. Perfino da Gigi Marzullo che, in pratica ha dato la linea direttamente a Unomattina.
Nonostante la campagna elettorale cominci a entrare nel vivo, non tutti i talk show politici vanno alla grande. Anzi, c’è chi si consolida con ascolti super, tipo Porta a Porta in seconda serata e diMartedì nel prime time, e chi colleziona flop. Anche se va detto che in settimana la trasmissione di Bruno Vespa ha subito un crollo di share in una sera. Uno scivolone dimenticato già giovedì sera con la presenza di Matteo Renzi e l’ottimo ascolto, grazie anche al traino di Don Matteo 11. Chissà perché – e non è una coincidenza – tutti i leader politici sarebbero disposti a fare carte false pur di essere ospitati a Porta a Porta il giovedì. Perché? Don Matteo fa miracoli.
Settimana più che positiva per Raiuno che rafforza il trend di questo inizio anno alla vigilia del festival di Sanremo. La Coppa Italia fa ottimi ascolti, ma ancora di più ci pensa Don Matteo 11 che, con il suo 28%, non fa ancora rimpiangere il Commissario Montalbano che tornerà con due episodi inediti da lunedì 12 febbraio.
A un mese esatto dall’election day La7 lancia un nuovo appuntamento con l’informazione. Si tratta di Var Condicio, striscia quotidiana condotta da Marco Fratini, in onda tutti i giorni dalle 19:15 alle 20 fino al 2 marzo. Un traino per il tiggì di Enrico Mentana che potrà così sfruttare la scia di un programma di attualità e non più dei soliti telefilm d’annata. Var Condicio è un vero e proprio fact-checking quotidiano.
Nella settimana del festival di Sanremo, Mediaset si trasforma in una multisala cinematografica. In programma solo film. Su Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Cambiano i generi, ma l’effetto cinema cult è garantito. L’ammiraglia punta su Leonardo Pieraccioni con Io e Marilyn, poi Tre all’improvviso con Katherine Heigl, L’amore non va in vacanza con Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law. E al sabato Vip, il movie dei Vanzina.
Lunedì è andato in onda l’esordio dell’Isola dei Famosi che si annuncia ancora più trash del solito e soprattutto lunghissima (è durata fino all’una e mezza di notte) ma sempre con ascolti alti (media del 25,5% di share e di oltre 4 milioni e mezzo di spettatori). Tre punti in più della prima dell’anno scorso. Quest’anno i naufraghi, orfani di divi, ce la mettono tutta per farsi notare. Chi sparando baggianate, chi mostrando i muscoli o le curve, chi esibendosi in crisi di panico e isterismi. Tuttavia la prima puntata è andata bene per gli ascolti, anche se sui social i commenti sono stati impietosi. E francamente il trash alla fine ha trionfato.
Tra i politici di professione c’è qualcuno che ha già deciso di non candidarsi, di fermarsi ai box per una legislatura (vedi Angelino Alfano e Alessandro Di Battista, tanto per fare due esempi illustri). Altri stanno facendo di tutto per essere imbarcati ma rischiano di restare a terra (vedi Antonio Razzi). In queste ultime ore, utili per presentare le liste dei papabili a entrare nel prossimo Parlamento, i partiti sono in fermento perché alla ricerca di nomi e volti acchiappavoti.