Dopo 13 settimane di audizioni, duelli e live show, su Rai2 è tutto pronto per incoronare la nuova voce della musica italiana. A contendersi il titolo di “The Voice of Italy” sono rimasti Silvia Capasso (Team Noemi), Elhaida Dani (Team Cocciante), Veronica De Simone (Team Carrà) e Timothy Cavicchini (Team Pelù) che quest’oggi hanno incontrato il mondo del web nello studio televisivo del programma in via Mecenate (2500 metri quadrati per 650 posti) a soli due giorni dalla finale, per un bilancio di questa esperienza.
Il trasformista Elio ha lanciato l’annuncio choc. Calma e gesso, non riguarda il fatto che siederà nella giuria della nuova edizione di X Factor, il talent per la terza volta targato Sky Uno che andrà in onda dal prossimo settembre.
La rappresentazione della famiglia, nella fiction di casa nostra, è quasi sempre avulsa dalla realtà. Il racconto televisivo difficilmente riesce ad inquadrare e documentare, in modo credibile, le problematiche che coinvolgono genitori e figli. Gli sceneggiatori puntano su tematiche foriere di grandi ascolti, sacrificando spesso, l’aderenza alla realtà, per sollecitare la curiosità e la fidelizzazione dei fan. In quest’ottica il ruolo del padre e della madre nell’ambito familiare o plurifamiliare, acquista una valenza televisiva lontana da ogni credibile dialettica generazionale.
Da tempo le serie tv made in Italy stravolgono persino la famiglia allargata, ultima conquista delle sceneggiature finalizzate a raccontare i mutamenti della società. E’ la conseguenza della “volubilità” degli attori che, per le proprie esigenze professionali, ottengono dalle case di produzione di uscire dai personaggi da loro interpretati, salvo poi, rientrarvi, creando situazioni difficilmente ricucibili con espedienti narrativi. Alcuni esempi di lunga serialità, in proposito, sono: I Cesaroni, Un medico in famiglia e, per certi aspetti, Tutti pazzi per amore. La dimensione familiare de I Cesaroni è tale che, il ruolo della madre e del padre nella famiglia allargata, passa in secondo piano rispetto a quello dei personaggi costretti a mettersi insieme o a lasciarsi a secondo degli impegni e della volubilità degli attori che li rappresentano. Elena Sofia Ricci, ad esempio, è già scomparsa dalla serie per una stagione, poi ha deciso di rientrare e adesso si prepara a scomparire di nuovo. Conseguenza: Lucia, il suo personaggio, appare una madre spesso poco attenta e gli sceneggiatori sono costretti a inventare nuove situazioni anche sentimentali intorno a lei e al suo compagno di fiction Claudio Amendola (Giulio Cesaroni). Così, quasi per “redimersi” da frivolezza e superficialità, eccola calarsi nel ruolo positivo di una madre “spirituale”, Suor Angela in un’altra lunga serie: Che Dio ci aiuti.
Sono state 27 puntate che, tra parodie e battute, hanno rappresentato uno spaccato delle vicende politiche e sociali del nostro paese. Da ottobre scorso ad oggi, Crozza nel paese delle meraviglie, ha raccontato grazie alla satira, quello che i media tradizionali non dicono o non possono dire.
E così è arrivato anche il giorno della semifinale per The Voice of Italy. Dopo il lungo percorso dalle blind audition alle battle, fino alle serate live, le otto Voci del talent show, in onda giovedì 23 maggio in prima serata su Rai2 sono pronte per le battute finali
Abbandonare finalmente la dipendenza dalla sigaretta e cercare di ritrovare l’equilibrio perduto. E’ quanto cerca di fare, da questa sera in poi, Elena Di Cioccio al timone del programma “Domani smetto”. L’appuntamento è dal lunedì al venerdì alle 19.25 su Sky Uno HD
In un periodo di smobilitazione televisiva,quanto tutti o quasi, i programmi di informazione stanno per chiudere, arriva la sfida di Canale 5. Dal 20 maggio, alle 23.30 su Canale 5, debutta “Tg5 PuntoNotte”, approfondimento giornalistico di fine giornata condotto da Gioacchino Bonsignore con Susanna Galeazzi e Francesca Pozzi.
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E’ innegabile: la serie In treatment, in onda da cinque settimane su Sky Cinema 1 HD , ha cambiato l’universo della fiction televisiva. Questa sera si concludono le vicende dello psicoterapeuta protagonista, il dottor Mari, al secolo Sergio Castellitto. Che cosa è accaduto in questo frattempo?
Credere in un progetto e cercare di portarlo avanti in prima persona è certamente meritorio. Ma quando si vogliono accentrare su se stessi tuttii gli incarichi, da autore, a attore, a regista a produttore, qualcosa necessariamente, non va per il verso giusto.