Calato il sipario sulla 63esima edizione del Festival di Sanremo, consegnato il vincitore Marco Mengoni, alla storia della kermesse, è tempo di consuntivi e di riflessioni. Innanzitutto: il coro osannante che si è levato da ogni parte all’indirizzo dei conduttori e dell’organizzazione, mette in evidenza un’unica nota stonata, la performance di Maurizio Crozza nella prima serata. Tutto il resto è stato magnifico, innavativo, popolar chic, rivoluzionario nella tradizione. Sarà proprio così?
Esecuzioni spesso discutibili, siparietti oramai obsoleti tra Fazio e la Littizzetto, ruolo quasi marginale, a livello spettacolare della Giuria di qualità. E tempi morti che, venerdì si sono troppo allungati, con scelte sbagliate di posizionamenti in scaletta. Questa in sintesi, la sensazione scaturita dalla quarta serata de 63esimo Festival di Sanremo, nonostante i dati di ascolto che assegnano al venerdì festivaliero 11.538mila spettatori e il 48,17% di share.
Ricordate, per caso, quanti “venerdì” ha il Festival di Sanremo? In altre parole, da quanto tempo è stata inventata la serata del venerdì sera dedicata quasi sempre a tematiche amarcord? La storia è abbastanza recente, legata alla necessità della tv pubblica di allungare la kermesse canora per motivi pubblicitari, più che di audience. Vediamo, allora, cosa è accaduto negli anni, fino ad arrivare all’ultimo venerdì dell’ amarcord, quando, con scaletta musicale mutuata dai “Migliori anni” di Carlo Conti, il Festival è divenuto autoreferenziale e ha celebrato la sua storia.
E’ già tempo di bilanci per la 63esima edizione del Festival di Sanremo che questa sera incorona il vincitore o la vincitrice. E’ stato sicuramente il festival delle defezioni. Lunga, infatti, la lista degli “assenti” dell’ultimo momento: da Daniel Baremboim a Carlo Verdone fino a I Ricchi e Poveri la cui partecipazione, durante la prima serata, è stata cancellata per il grave lutto che ha colpito Franco Gatti. Sembrava finita qui, e invece anche qualche “sostituto” ha dato forfait.
E’ la serata amarcord. Si ripercorre la kermesse canora attraverso una serie delle più celebri canzoni entrare nella leggenda del Festival durante gli anni. Si inizia come al solito con il collegamento di Vincenzo Mollica. Il giornalista, dal balconcino dell’Ariston, è con la moglie e i figli del grande Mike Bongiorno: stasera verrà scoperta la statua del conduttore che la famiglia ha voluto donare al comune di Sanremo. Stasera è Sanremo Story: Gianni Maritati lancia il servizio nel quale si parla dei 14 big che reiterpreteranno alcuni immortali successi delle passate edizioni della competizione canora. Mollica e i congiunti di Mike si congedano dagli spettatori con l’immancabile “Allegria”!
Superata l’ emozione della prima esibizione, i 14 Big, durante la terza serata, hanno riproposto le proprie canzoni regalandoci l’ impressione di poterle già canticchiare. Sanremo però non è solo musica è anche moda, spettacolo, immagine… elementi che contribuiscono sempre ad accrescere la curiosità del pubblico. Soprattutto quando nel mirino degli esperti di look ci sono proprio i protagonisti della kermesse.E allora diamo uno sguardo attento a come i Campioni si sono presentati, nella terza serata, sul palcoscenico del teatro Ariston.
Simona Molinari. E’ la prima ad esibirsi, accolta da Luciana Littizzetto con un “porca miseria,hai messo la prima cosa che hai trovato a casa!” Elegante, lo è davvero, in fucsia lungo e spalle nude, gioiello al collo intonato a cintura, veste con disinvoltura i panni della diva. Mix perfetto di swing e bellezza.
Marco Mengoni. Raffinato, in color mattone, tono su tono, stasera più rilassato con ciuffettino cascante. Originale ed Essenziale.
Elio e le Storie Tese. Dopo la performance in abito da chierichetto Elio si presenta imbottito di gomma piuma, versione Dea Kalì con fronte spaziosa “come i Romulani di Star Trek”. Geniali , of course
Malika Ayane. In nero e in lungo anche stasera, sfoggia un biondo slavo e teatrali gestualità. Tatuaggio invasivo.
Marta sui Tubi. Rocchettari e indipendenti ci aspettavamo un look più alternativo ma Carmelo (voce del gruppo) si presenta con la coppola. In linea con la pastorizia?
Chiara Galiazzo. Le possono far cantare di tutto …anche l’elenco telefonico ma stilista e parrucchiere vanno assolutamente cambiati. Impacciata nei suoi panni. Era meglio il cappottino a scacchi indossato a XFactor6
Max Gazzè. Eccentrico e naturalmente teatrale con trucco e smalto nero sulle unghie.Contaminazioni balcaniche anche nell’ abbigliamento. Stiloso
Annalisa Scarrone. Ottima presenza scenica, in armonia con ciò che canta. Semplicemente Pop.
Maria Nazionale. Il vestito fucsia della prima serata la infagottava ingiustamente. Meglio coi pantaloni. Decoltè generoso. Nu Babà
Simone Cristicchi. Sembra appena uscito dalla galleria del vento. O da un esperimento da laboratorio. Oppure ha solo infilato le dita nella presa. Fate voi!
Modà. Le ragazze oggigiorno non seguono più la moda ma il Modà (Checco, naturalmente). Classico, come e con il velluto
Daniele Silvestri. Look estetico rinnovato. Grigio è bello ma lui è Evergreen
Almamegretta. Look da rabbino per Raiz . Coinvolgente e magnetico. New Moni Ovadia
Raphael Gualazzi. Bravo è bravo e sarebbe anche giovane se non insistessero a vestirlo come uno chansonnier francese degli anni 60. Assomiglia a Conte ma non ha la sua età.
La giacca di velluto d’indefinibile sfumatura che veste Vincenzo Mollica a fine Tg1 (collegamento mononota, tanto per usare il magnifico Elio) è il barometro del festival. Finché non cambia, e per ora sempre quella si è vista, la speranza di una bora che spazzi l’Ariston portandosi via la persistente muffa di un niente, s’infrange sconsolata sul lungomare della riviera. Ne avrà almeno due di giacche nell’armadio, no? Faccia un colpo di testa, signor Mollica. Provi l’ebbrezza di un colore forte addosso.
Credo che questa edizione del festival di Sanremo rappresenti una vera e propria evoluzione rispetto al passato.Per una serie di motivi. Innanzitutto per la novità di far interpretare ad ognuno dei cantanti in gara due brani differenti che sono stati sottoposti al giudizio di una doppia giuria. E poi per la qualità dei testi e degli arrangiamenti che fa ben sperare nel futuro della musica italiana. Anche lo spettacolo ha fornito elementi godibili, per cui la fruizione dello show da parte del telespettatore è stata da vero intrattenimento televisivo.
In occasione del gran finale della 63esima edizione del Festival di Sanremo, ho realizzato per tutti i lettori del sito, uno speciale menù a base di…fiori. Un omaggio alla kermesse canora e ai fiori della cittadina che la ospita Pronti, dunque, cominciamo a realizzare portata dopo portata.
Ed eccoci al terzo appuntamento con il Festival di Sanremo, edizione 2013. E’ la serata in cui si esibiscono tutti e quattordici i Big con le canzoni sopravvissute alla doppia votazione dei giorni scorsi.
La consueta mini intervista di Vincenzo Mollica introduce anche questa serata. In occasione di San Valentino tocca alla “coppia di fatto” Fazio-Littizzetto rompere gli indugi. I padroni di casa riassumono brevemente la scaletta della serata, che vedrà tra gli ospiti Antony & The Jonsons e Stefano Bollani. Mollica ora è con Leonora Armellini, chiamata in extremis a sostituire l’indisposto Daniel Baremboim. Parte il servizio di Gianni Maritati sulle scaramanzie dei cantanti appartenenti alla categoria big. La Armellini spera di “rendere onore alla categoria dei musicisti”, frattanto confessa di fare il tifo per Chiara