Ho molto apprezzato l’esperimento realizzato, questa estate da Rai Gulp: il canale free del digitale terrestre, ha mandato in onda le repliche di Flight 29 down, serie ispirata a Lost, fiction cult a livello planetario. Utilizzando la stessa struttura narrativa di Lost, il serial si rivolge, però, ai giovanissimi, gli under 18. Più volte riproposta su Rai2 in passato, ma solo parzialmente, la fiction ha conquistato gli adolescenti americani in un periodo particolare: quando ancora non era andato in onda il finale definitivo di Lost.
Immaginavamo un genere a metà strada tra la soap opera e il western, con più o meno espliciti ammiccamenti all’erotismo. Avevamo intuito che Retequattro contasse su questo prodotto. Ma le aspettative della vigilia, purtroppo, sono venute meno cin la messa in onda. Tierra De Lobos, sottotitolo L’amore e il coraggio, la nuova telenovela di Retequattro, ha deluso subito gli spettatori. Innanzitutto perchè è subito apparsa un miscuglio di generi, il rosa, il feuilleton, la soap opera, il western. Poi perchè evoca le prime melense televovele brasiliane alla Cyranda De Pedra. E infatti le sceneggiature sono strutturate secondo schemi vecchi di almeno una quindicina d’anni e neppure una robusta iniezione di moderno erotismo è riuscita a svecchiarle.
Spostata su Retequattro dove è in onda da lunedì 27 agosto, e affidata alla conduzione di Paolo Del Debbio, Quinta colonna, fa di tutto per sopravvivere e distinguersi dall’edizione estiva andata in onda su Canale 5 con Salvo Sottile. L’esperienza di Sottile si è rivelata molto al di sotto delle aspettative d’ascolto. E ora Del Debbio tenta l’operazione recupero per ridare una verginità al talk show.
L’access time di Rai1 e Canale 5 ha proposto, questa estate, due generi completamente differenti: Techetechetè, amarcord della tv del passato e Veline, casting itinerante per la scelta delle due nuove “assistenti” di Striscia la notizia. A me Techetechetè mette malinconia: pur rappresentando una tv ancora viva e di qualità, fatta da grandi professionisti, evoca l’album dei ricordi. Inevitabilmente, ci si rende conto che i personaggi (molti dei quali sono scomparsi) risultano incasellati in epoche del passato. Farli rividere tutte le sere, per tre mesi, alla fine diventa un appuntamento di mestizia dinanzi al quale si tenta la fuga. Certo il mini programma ha un suo pubblico, meno giovane, che ritrova molti dei propri ricordi proprio in quelle immagini datate. E ciò ne spiega il successo anche in termini d’audience. La platea di Rai1 è tradizionalmente più anzianta di quella di Canale 5 che con Veline propone un sogno giovanile.
La cronaca nera lo ha consacrato tra le eccellenze dell’Auditel per Retequattro. Scavando nell’attualità popolata di morti ammazzati con indagini ancora in corso, interpretando i nuovi desiderata del pubblico nazional- popolare, Salvo Sottile è divenuto un personaggio. O meglio il personaggio, esperto di delitti, di cadaveri che reclamano giustizia, di tribunali, di prove testimoniali. Si è circondato di inviati speciali che, sui luoghi del delitto, raccolgono notizie in esclusiva da comunicare, come scoop, in diretta.
Con questi ingredienti, Quarto grado si è rivelato subito un programma di grande appeal. Salvo Sottile è riuscito a captare la metamorfosi del pubblico di Retequattro che alla vecchia, obsoleta telenovela, sta sostituendo la curiosità, spesso morbosa, per la cronaca nera.
Sperimentare nuovi format, soprattutto nuove idee è un apprezzabile tentativo, soprattutto quando a esporsi è Rai1, la rete leader di viale Mazzini. Recentemente, però,la prima rete ha “testato” una serie di nuovi programmi che non hanno raccolto il gradimento del pubblico.
Italia1 tiene ben custodito il suo Mistero. Da alcuni anni la trasmissione dal titolo Mistero, va in onda, in prima serata ,sulla giovane rete Mediaset. Quest’anno la conduzione è affidata a Paola Barale che ha ereditato il testimone dal compagno Raz Degan. La struttura del programma mira a catturare la curiosità del pubblico attraverso storie, vicende, racconti di persone che sono state, in qualche modo, protagoniste di eventi singolari e eccezionali. Su tutto aleggiano atmosfere paranormali, esoteriche, e richiami allo spiritismo.
Da alcuni anni in Italia è esploso il fenomeno Belen Rodriguez. La ventisettenne argentina, nata dal mare dell’Isola dei famosi nel 2008, riesce a catalizzare l’attenzione dei mass media con furba e spregiudicata intelligenza. Come lei stessa ha più volte svelato, conosce perfettamente il meccanismo del mondo dello spettacolo e della comunicazione e ne fa un uso accorto. Riuscendo sempre a sorprenderci.
L’impresa è di quelle mastodontiche: ricostruire sul piccolo schermo i tre anni impiegati per la realizzazione del Titanic, coinvolgendo nella sceneggiatura la storia delle famiglie di operai e tecnici. Insomma un progetto corale, la fotografia animata di un’epoca dal 1909 al 1912 con tutti i problemi legati a quel periodo. Questa l’intenzione della coproduzione internazionale Titanic, sottotitolo Nascita di una leggenda, realizzata per Rai1 dalla casa di produzione Dap Italia. La serie, in sei puntate, sta andando in onda sulla prima rete e tra gli attori italiani ci sono Massimo Ghini e Alessandra Mastronardi nei ruoli di padre e figlia.
Antonella Clerici torna prepotantemente alla ribalta con il programma del sabato sera E’ stato solo un flirt e rafforza il suo potere restando saldamente ancorata a La Prova del Cuoco. Una signora che da anni si dibatte tra cucina e salotto, tra gli odori delle pentole scoperchiate e i profumi più sofisticati. Indossa indifferentemente il grembiulone e l’abito da sera, dando la sensazione della casalinga che si concede qualche uscita elegante.