Il nuovo corso di Domenica live, all’indomani delle polemiche sulla deriva hard della scorsa settimana, ha mostrato subito tre linee guida riprese dal passato del contenitore di Canale 5: populismo, cronaca nera e gossip. Banditi i servizi a luci rosse, sono questi i temi sui quali puntare per fare ascolti e mantenere la fiducia degli inserzionisti pubblicitari.
Se si eccettua il potere interpretativo di Virna Lisi, la serie Madre aiutami, di cui è andata in onda la prima puntata, venerdì 24 gennaio su Rai1, ha rivelato limiti impensabili.
Siedono nei salotti televisivi quando si affrontano tematiche di ordine morale, sociale e religioso. Esprimono la propria opinione e quella della Chiesa di cui sono i rappresentanti. Cercano di portare una parola di buon senso dove di parole si fa spesso un uso smodato e sconsiderato. Tentano di essere un esempio di rigore etico in un universo televisivo dove, questi termini, sono superati da tempo. Sono i preti veri la cui popolarità è, indubbiamente, inferiore a quella dei “confratelli” che, da attori, indossano la tonaca per fiction.
Sembra che l’abito talare in tv abbia molto più appeal se a indossarlo sono i preti che recitano nella lunga serialità. Figure delle quali il piccolo schermo non riesce a fare a meno. Cominciamo col dire che non sempre si tratta di personaggi rassicuranti come il notissimo Don Matteo, il prete in bicicletta. Spesso gli sceneggiatori indulgono maggiormente verso l’aspetto umano dei religiosi, li fanno apparire molto più legati alla dimensione terrena che a quella spirituale, al corpo più che all’anima.
La prima sensazione dinanzi alla nuova serie I segreti di Borgo Larici è la pretesa di voler ricalcare le atmosfere internazionali del country drama, addirittura quelle di Downton Abbey. La puntata d’esordio della serie in costume è andata in onda il 22 gennaio in prima serata su Canale 5.
Le aspettative non sono state deluse.Tutto il bagaglio di paranormale, esoterismo, presenze infernali, demoni, effetti speciali inquientanti e talvolta persino rivoltanti, è stato sviscerato sotto gli occhi del telespettatore sintonizzato, il 20 gennaio su Canale 5. Qui, in prima serata, è andata in onda la prima puntata della seconda serie de Il tredicesimo apostolo.
Una domenica pomeriggio come tante. Se non fosse che dalle 14 del pomeriggio, cominciano ad andare in onda, su Canale 5, all’interno di Domenica live, argomenti degni di un’antologia di sesso sfrenato. Il pretesto è un’incursione nell’Italia a luci rosse per capire se davvero lo Stivale da Nord a Sud è pervaso da voluttà pruriginose.
Preti, medici, carabinieri, polizotti, hanno sempre conquistato il gradimento della vasta platea televisiva. Don Matteo, il sacerdote detective interpretato da Terence Hill, non fa eccezione e il suo successo si inquadra in questo trend da sempre vincente. Ma non basta una tale considerazione a giustificare l’audience di una serie che, giunta alla nona edizione, continua ad attrarre, come una calamita, il pubblico su Rai1.
Mistero appartiene alla categoria di programmi verso i quali l’unico approccio possibile è quello comico. Tanto sono stupefacenti i temi che pretende di affrontare con credibilità. Far passare per inquietanti e colme di anormalità situazioni che mai andrebbero mostrate perchè paradossali e senza alcun supporto scientifico è esilarante ma potrebbe anche significare un abuso della credulità popolare.
Il passo non è stato breve: dal conte Ristori di Elisa di Rivombrosa al procuratore Mario Sossi. Alessandro Preziosi, il protagonista della fiction Il giudice di cui il 13 gennaio è andata in onda su Rai1 la prima puntata, ha fatto quel che poteva nel difficile ruolo. Ma non è bastato.