Il personaggio a cui dedichiamo la ricetta di questa settiamana è Debora Caprioglio. Dunque un altro appuntamento con I Telemenù estivi dello Chef Circiello pensati e realizzati in esclusiva per il sito www.maridacaterini.it
E’ davvero inquietante e sorprendente: la fiction made in Italy ha trovato un nuovo filone portatore di grandi ascolti. E’ quello della criminalità che abbraccia ogn ramificazione: mafia, camorra, ‘ndrangheta. La delinquenza organizzata spadroneggia dalla Rai a Mediaset e ha colpito anche la tv satellitare. I titoli di serie e miniserie che stanno per invadere il piccolo schermo a colpi di violenza, morte, sparatorie, stragi, sono tanti e significativi di una tendenza che tira e porta ascolti.
Antonella fa le pentole ma non i coperchi, affermò Beppe Bigazzi, tornando a La prova del cuoco. “Bigazzi tuoi” rispose la Clerici, convinta che la vera rivoluzione copernicana fosse avvenuta ai fornelli di Raiuno. Poi qualcuno disse di lei “si è bevuta il Marocchino con più latte e meno cacao”. Era quel color di cioccolato che rende(va) il compagno Eddy Martens prelibato. Nata professionalmente tra Dribbling, rigori, punizioni, Telegoal, ha sempre confessato di non poter fare a meno del calcio, dovunque venga giocato. Ma la sua carriera, tra Aragoste a colazione e cous cous a pranzo, è continuata anche in altri settori….
Antonella Clerici spegne i fornelli con le sorelle Parodi. ID 579
Autunno in tv: parola d’ordine “fornelli accesi” ID 932
In cucina con Violetta ID 810
E a testimonianza dei pericoli che nascondono le trasmissioni di cucina, ecco il parere del Prof Pietro Antonio Migliaccio, Presidente della Società Italiana Scienze dell’Alimentazione. Per il nutrizionista, volto noto del piccolo schermo, ecco come sono le ricette in tv
Esistono davvero i cibi afrodisiaci? Qui trovate la risposta
Il quotidiano La Repubblica ha detto di lui: La sua cucina è il risultato di un giusto equilibrio tra la tradizione e la nuova concezione gastronomica, che porta ad alleggerire le pietanze.
Ne nasce una cucina creativa di territorio, rivisitata, che lascia spazio a preparazioni coniugate con prodotti di varia provenienza, sempre nel rispetto delle fondamentali regole di etica culinaria: delicatezza e leggerezza di contenuto. E’ lo Chef di Rai2 Alessandro Circiello. Per saperne di più www.alessandrocirciello.com
Ed eccoci ad un altro appuntamento con i Telememù dello Chef Circiello ideaiti e realizzati in esclusiva per il sito www.maridacaterini.it Questa volta la ricetta che vi propongo è realizzata su misura per Rino Barillari, the King, il Re dei paparazzi non solo made in Italy.
“Questo è il nostro grido, questa la nostra preghiera. Pace nel mondo”. Il messaggio si può leggere a Hiroshima sotto il monumento alla piccola Sadako, una bimba di 12 anni morta di leucemia dopo il disastro atomico che colpì la città giapponese il 6 agosto del 1945. Il 9 agosto fu la volta anche di Nagasaki.
Marco Ferreri non avrebbe mai immaginato, nel 1973, che il suo film La grande abbuffata (La grande bouffe) dopo 40 anni sarebbe divenuto il simbolo di una inquietante tendenza televisiva: l’overdose di trasmissioni culinarie. I quattro personaggi della pellicola decidono, liberamente, di chiudersi in una villa per lasciarsi morire, ingozzandosi di cibo.
Allo stesso modo i telespettatori, nelle loro case, anch’essi volontariamente, vengono allettati, a tutte le ore del giorno, da ogni sorta di pietanze proposte da una pletora di imbonitori televisivi. Con il rischio di perdere di vista che “si mangia per vivere, non si vive per mangiare”. La pericolosa overdose di trasmissioni culinarie, presentate in tutte le salse, il richiamo ai fornelli di personaggi impensabili come Maria De Filippi e Simona Ventura, persino il coinvolgimento dei bambini tra pentole e coperchi, nascondono il profondo disagio del piccolo schermo. Mancano idee nuove e si ricorre alla reiterazione di schemi vecchi e monotematici. La tv non è più in grado di rigenerarsi all’insegna di una nuova filosofia creativa. Chiudersi nelle cucine (non solo made in Italy) è il segno di una debacle totale. La tv si brucia al fuoco dei suoi fornelli nella ricerca affannosa del gradimento di pubblico. E riutilizza vecchi format come fossero gli avanzi di un pranzo riciclati da una casalinga parsimoniosa che, nella realtà televisiva non esiste. Al contrario, ci sono autori, produttori e direttori di rete che investono milioni di euro su progetti spesso fallimentari. Un esempio per tutti: La terra dei cuochi, il discutibile cooking show di Antonella Clerici
Aggrapparsi all’ancora della tele-cucina, come mezzo di sopravvivenza, per le tv generaliste, satellitari e del digitale terrestre, nasconde un’altra inquietante verità: in tempi di crisi economica, quando il futuro si preannuncia sempre più incerto e a volte manca persino il necessario, la ricerca del cibo, anche in tv, ripropone il bisogno primordiale dell’essere umano. Vederlo, “assaporarlo” con gli occhi, costituisce una certezza per le fasce meno abbienti anche se non riusciranno mai a trasferire sulle loro tavole l’opulenza delle tavole televisive.
Nel pubblico meno giovane, che ha vissuto i disagi dell’ultimo periodo bellico, l’attuale crisi fa scattare l’angoscia di una nuova carestia alimentare. Gli spettatori delle ultime generazioni, invece, considerano coking e talent show come un gioco. Non si preoccupano della parsimonia nella scelta degli ingredienti, abituati ad avere il superfluo, non si scandalizzano del dispendio economico necessario per allestire le tele-cucine e ignorano le difficoltà quotidiane di chi soffre per la crisi economica ed è attento alla spending review. Sfogare le proprie frustrazioni economiche nell’abbondanza di trasmissioni culinarie significa costruire una sorta di immaginario collettivo nel quale tutto si trasforma in una dimensione onirica. La tele-cucina ha lo stesso impatto di una romantica soap opera dinanzi alla quale si sogna per allontanarsi da una poco gratificante routine quotidiana.
Per i miilioni di fan del rassicurante Ispettore Derrick, la notizia della sua appartenenza alle SS (già trapelata alcuni mesi fa) sarà stata devastante. Una delusione incredibile che spazza via l’immagine flemmatica, impeccabile, mai sopra le righe di un ufficiale di polizia per fiction dotato di un notevole aplomb. Il merito di Derrick è di risolvere i casi più complicati con la sola forza dell’intuizione, dell’introspezione psicologica, della conoscenza dell’animo umano e del substrato sociale nel quale maturano i delitti al centro delle sue indagini
Il Ferragosto è passato e siamo ad un altro appuntamento con i nostri menù realizzati in esclusiva per il sito www.maridacaterini.it. Oggi il personaggio Vip a cui dedichiamo la ricetta della settimana è Anna Safroncik.