Spesso – ma non sempre – i programmi di musica colta trovano posto nella nostra TV a tarda notte: quando non solo i piccoli, ma anche gli adulti che hanno il lavoro la mattina presto, debbono salvare le necessarie ore del sonno. C’è poco da fare, il criterio è quello di collocare nei momenti di minore audience le cose meno interessanti: fra queste la musica classica, e ripugna il solo dirlo.
I concerti di Capodanno ormai si affolano in gran numero sui nostri schermi televisivi: è passato il tempo dell’unicità dell’indimenticato Concerto di Vienna, diretto dai più validi musicisti del momento e ballato dalle étoiles eccelse delle punte. Ora l’evento si è sviluppato a 360° e in Italia quasi non c’è luogo d’arte, o città dai molteplici titoli storici e paesistici, che non promuova il suo concerto per il Capodanno.
Il mondo della Rai finalmente riscatta Matera e i suoi Sassi e offre lo spettacolo di Capodanno, “L’anno che verrà”, direttamente da piazza Vittorio Veneto nella città lucana, aperta al pubblico di RAI 1 il 31 dicembre, in diretta e in prima serata, alle 21 dopo il messaggio del Presidente della Repubblica.
Nuova puntata della nostra inchiesta sul rilancio della musica colta in tv. Il vento del nuovo improvvisamente ha preso a soffiare impetuoso sulla musica classica. Dopo i concerti dell’ensemble del Teatro dell’Opera sulla MetroC a Roma, dopo il Donizetti delle compagini della Scala all’Aereoporto della Malpensa a Milano, ripresi rispettivamente da Radio 3 e Rai5 con notevolissimo gradimento di pubblico, eccoci ad un dolce appena sfornato: “S.Cecilia in volo”.
Il momento dell’inaugurazione della stagione 2015-16 del Teatro alla Scala di Milano, il 7 dicembre, è arrivato: ieri sera in una città blindata, attraversata da forze dell’ordine armate e in borghese, il teatro più prestigioso in Europa e nel mondo si è spalancato al pubblico in tutto il suo splendore, che il clima di angoscia e spesso di terrore che l’Italia – e non solo – sta attraversando, non ha potuto scalfire.
“Il Presidente”. Un nome altisonante, programmatico purtroppo, indica un documentario su Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa, realizzato dal primo canale televisivo russo Rossiya 1, e che verrà trasmessa in esclusiva lunedì 7 dicembre su Rete 4 in seconda serata.
Il Teatro dell’Opera inaugura l’anno 2015-16 con l’opera lirica “The Bassarids” (1966) di Hanz Werner Henze (1926-2012), compositore tedesco fra i mggiori dell’Avanguardia europea del Novecento, antinazista, per qualche tempo comunista, radicatosi nell’amatissima Italia nel 1953, nella ridente Marino, fino alla morte.
Su Rai 5 i concerti di musica classica vengono trasmessi quasi sempre in prima serata: è il caso di quello che il giovane direttore
d’orchestra inglese Daniel Harding ha eseguito con la Filarmonica della Scala il 27 settembre scorso, e che Rai Cultura manderà in onda il 19 novembre alle 21,15.
Il riposizionamento della musica colta in tv in orari meno notturni, passa per una maggiore fruizione del genere da parte del pubblico giovanile. Il concetto dal quale si parte è il seguente: se si riescono a riempire gli auditorium come si riempiono gli stadi per artisti come Fedez vorrà dire che ci sarà un riscontro maggiore anche in tv. Inizia da questi presupposti la terza puntata della nostra inchiesta sul riposizionamento della musica colta sul piccolo schermo.
Seconda puntata della nostra inchiesta sulla penalizzazione della musica colta in tv relegata a tarda notte sulle reti generaliste e presenti solo suli canali tematici. Ci danno la loro opinione, suggerendo dei rimedi per un possibile rilancio, il maestro Antonio Pappano, Luigi Lanzillotta, Lidia Ravera e Monsignor Pablo Colino.