L’obiettivo è far conoscere ai telespettatori quale grande mole di opere d’arte in tutti i settori possegga l’Italia. Un patrimonio di inestimabile valore e l’ambizione è di farlo conoscere anche all’estero dove viene particolarmente apprezzato. Il programma si avvale della qualificata collaborazione di esperti del settore quali il professor Francesco Caglioti docente di Storia dell’Arte Moderno all’Università degli Studi di Napoli, la professoressa Ester Coen docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli studi dell’Aquila e dell’archeologa Maria Pia Guermandi.
Ma non ci saranno soltanto i documentari per la valorizzazione dei nostri beni artistici e culturali. I filmati, veri e propri reportage sul campo, saranno affiancati da rubriche che evidenziano aspetti particolari a scopo ancor più divulgativo e accessibile al grande pubblico.
{module Google richiamo interno} Interessante è il laboratorio di “ergonomia della visione” dove Alessandro Farini conduce delle interessanti ricerche per spiegare in che modo le diverse condizioni di illuminazione influenzano la nostra percezione di un’opera d’arte,
Luca Pezzati, invece, parla della “riflettografia ad infrarossi”, una sorta di radiografia che consente di vedere tutto quello che è nascosto sotto il dipinto, ovvero la fase preparatoria con gli schizzi originali dell’artista. Questa è una interessante applicazione di tecniche moderne alla storia dell’arte e consente di scoprire tutte le fasi preparatorie di un’opera d’arte.
La prima puntata del 16 marzo ha per titolo “Le ali di Brixia” ed è dedicata all’antica Brescia. Verrà raccontata la storia della città dalle origini. In particolare le origini romane. I telespettatori potranno vedere la ricostruzione dello schema urbanistico della città con i resti del tempio dedicato all’imperatore Vespasiano scoperto nel 1823 e le numerose tracce risalenti al primo secolo a.C con interessanti reperti in bronzo dell’epoca. Verrà, inoltre, documentata, la storia delle lussuose “domus” che abbellivano il centro della città e il simbolo più interessante dell’epoca ovvero la statua in bronzo della Vittoria Alata, custodita nelò museo di Santa Giulia.
Saranno mostrati inoltre, gli affreschi pompeiani del Santuario Repubblicano e i pregiati marmi delle “domus signorili”.
Insomma il viaggio che propone il nuovo programma è un excursus attraverso la grande ricchezza del patrimonio artistico e culturale italiano. Il messaggio è chiaramente divulgativo ma anche di monito a custodire e valorizzare bellezze che spesso versano in stao di degrado.
Qui la precedente iniziativa di Italia: viaggio nella bellezza.