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Non è la prima colta che l’emittente Rai si interessa ai prodotti musicali del Palazzetto Bru Zane, sito nell’area di S.Maria Gloriosa dei Frari, retto dalla Fondazione Bru con la famiglia Zane, sotto la guida del rappresentante scientifico Alexandre Dratvichi. L’attività del centro è indirizzata alla riscoperta di partiture dimenticate di musica francese (e non solo) dell’Otto e Novecento, che vengono rimesse in circolazione nelle stagioni concertistiche annuali della Fondazione Bru Zane, ma anche in rassegne e festival europei, come quello del 2014 a Parigi sulla figura del pochissimo noto compositore francese George Onslow, o il concerto del giugno 2013 a Firenze nell’ambito di ‘Suona francese’, registrato da Radio3.
La cantante canadese, accompagnata dal rodato e specializzato pianista Vignoles, ha affrontato brani vocali non solo di Gabriel Fauré, compositore fra Otto e Novecento ben noto ad ogni pubblico, la cui musica ancora romantica è venata di atonalismi, e non solo di Claude Debussy compositore di basilare importanza nella storia della musica e cardine della contemporaneità, di cui sono state eseguite tre composizioni dalle “Fêtes galantes”.
Ma al centro del concerto figuravano pezzi del belga Guillaume Lekeu (1870-949, del venezuelano Reynaldo Hahn (1875-1947), del parigino Charles Koechlin (1867-1950), ed infine di un altro parigino, Henri Duparc (1848-1933).
Sono compositori scomparsi dai repertori pur avendo scritto musica di qualità, e che hanno avuto successo al tempo loro, anche per la bellezza letteraria dei versi che hanno musicato, di Paul Verlaine, Charles Baudelaire, Leconte de Lisle, Maurice de Marsan, Guillaume Lekeu ed altri, oggi presentati nel programma di sala del concerto in bellissime traduzioni italiane.
In tutta la musica di questi compositori prevaleva la vena melodica, oltre alla scrittura agile e scorrevole, cui la cantante Lemieux ha prestato la propria voce ad ampio spettro – anche potente e ‘wagneriana’ – particolarmente e sottilmente indugiante nei filati, nelle sfumature, nei pianissimo.
E’ perciò stata molto applaudita dal pubblico colto, complice il pianista dal tocco delicato e sensibile, avvezzo ad accompagnare artiste celebri e consumate. Radio3 trasmetterà e diffonderà questo concerto di notevole spessore, insolito, che offre novità assolute. Non sarà facile dimenticare il “Nocturne” quasi chopiniano di Lekeu (morto a 24 anni), e la voce femminile nei suoi versi amorosi “La luna splende come un fermaglio d’oro.. e l’erica si addormenta nell’ombra luminosa”.
Né sarà possibile dimenticare neanche “Phidyé” di Henri Duparc su versi di de Lisle: “Quando l’Astro vedrà i suoi ardori placarsi, che il tuo più bel sorriso e il tuo bacio più dolce mi compensino della lunga attesa”: e neanche “L’invitation au voyage” nei versi di Baudelaire, su cui glissades e liquidi arpeggi del pianista materializzavano inquieti e indefinibili sentimenti, resi dalla bellissima voce della Lemieux. Sia questo un invito a Rai e Tv italiane affinchè valorizzino e promuovano la conoscenza di queste piccole perle musicali