Bello e dannato fu Rodolfo Valentino, una vita artistica straordinaria, intensa e brevissima. Nasce il 6 maggio del 1895 a Catellaneta, un paesotto in provincia di Taranto e ad appena 31 anni, vissuti tutti fino in fondo,fra mogli , compagne e amanti , muore a New York il 23 agosto del 1926 per una semplice appendicite andata in peritonite, fra isterismi collettivi, in quel periodo favolistico del cinema muto. Rodolfo Valentino riuscì ad imporsi come il primo divo in assoluto del cinema mondiale, gli fu rifilato un soprannome, quel latin lover coniato per la prima volta solo per lui.
“Quando c’era Berlinguer”, è la storia commovente ed esaltante del grande statista. Con lui l’immenso popolo della sinistra italiana perdeva l’ultimo paladino difensore della classe operaia , degli oppressi, dei più deboli. Con Enrico Berlinguer, capopopolo della sinistra democratica, finisce un’epoca leggendaria dei grandissimi che hanno fatto la storia con giustezza.
“La Grande Bellezza” ha raccolto un’audience di 8.861.000 telespettatori con il 36.12% di share. Andato in onda su Canale 5, in prima serata, è il film più visto in tv degli ultimi 10 anni. I numeri si incrementano ulteriormente sul target 15-64, pubblico di riferimento per gli investitori pubblicitari, dove ha sfiorato il 40% di share. In particolare, la prima parte è stata vista da 10.279.000, i picchi hanno toccato il 44% di share e 12 milioni e mezzo di telespettatori. Il pubblico ha gradito, E questi sono i motivi.
Quel consenso che il palcoscenico del festival di Sanremo le aveva negato, Laetizia Castà se lo è preso tutto al cinema. Al punto da farci riflettere su un interrogativo: esiste l’amicizia tra un uomo e una donna?
La nostra storia va da “Cantachiaro” a “Sette spose per sette fratelli “. C’era una volta a Roma, in piazza San Silvestro un’antica farmacia, da molti anni sparita.Negli anni ’60 -’70, divenne un salotto culturale per i giovani intellettuali di quell’epoca, anche perché nella stessa piazza nell’antico palazzo Marignoli, da sempre è sede gloriosa della stampa italiana.
Era il 31 gennaio del 1951, terza serata e finalissima del Festival, presenta Nunzio Filogamo , un siciliano di Palermo, un laureato, un intelligente raffinato professionista, un signore che con grazia e umiltà, lasciò la sua impronta in quel festival e negli anni radiofonici a seguire con il suo slogan, “Amici vicini e lontani buonasera ovunque voi siate”, un saluto che diventerà poi un simpatico tormentone.
Il 29 gennaio del 1951 nel Salone delle Feste del Casinò municipale, nacque quasi per gioco, il festival di Sanremo, un diversivo in musica, inventato soprattutto per turisti danarosi che in quegli anni svernavano a Sanremo , soprattutto americani, inglesi, austriaci, tedeschi e dell’Europa del Nord.
La notizia è oramai nota: “La Grande Bellezza” è in gara come miglior film straniero il 2 marzo a Los Angeles, per aggiudicarsi l’Oscar, la statuetta più prestigiosa del mondo del cinema. E dire che l’ultima opera del regista napoletano era ritornata senza alcun riconoscimento dal Festival del Cinema di Cannes.