Visto il seguito mondiale del primo lavoro, cambiare drastiacamente sarebbe stata una follia; rispettate quindi tutte le linee editoriali tipiche dei prodotti BBC, senza però essere ciechi di fronte ai cambiamenti che stiamo vivendo. Due, infatti, sono le principali novità: una riguardante i temi, l’altra gli strumenti utilizzati per le riprese.
Planet Earth II è tornato ad esplorare il Pianeta concentrando l’attenzione su isole, montagne, giungle, deserti, praterie e, per la prima volta, città. Proprio quest’ultimo elemento rigurada da vicino l‘Italia che per la prima volta entra sotto la lente d’ingrandimento grazie al Bosco Verticale di Milano, definito dal produttore dell’episodio, Fredi Devas, “un esempio di riconciliazione tra natura e città”.
La struttura ideata da Stefano Boeri, un vero e proprio ecosistema composto da 800 alberi, 5.000 arbusti di grandi dimensioni e 15.000 piante perenni e ricadenti, oltre a 20 specie diverse di volatili e naturalmente gli esseri umani che la abitano, è stata osservata dalle telecamere della BBC per due interi anni. Avvistati anche dei falchi pellegrini.
Naturalmente l’attenzione principale è rivolta alla natura ed ecco allora che Planet Earth II ci porterà anche nelle Galapagos, nel Botswana, dove una troupe ha trascorso cinque mesi, nell’arco di due anni, accampata sul Delta dell’Okavango, sulle Alpi francesi, in Madagascar, Antartide (dove sull’isola di Zavodovski è stato necessario un anno intero di programmazione) e anche Mumbai.
E ora veniamo all’altra novità, quella tecnologica. Il documentario è stato interamente girato in full UHD+HDR e sono stati utilizzati strimenti all’avanguardia come droni, telecamere a sensore e stabilizzatori d’immagine a giroscopio. Spettacolari e coinvolgenti soprattutto le scene con protagonisti gli animali, osservati da punto di vista completamente differente rispetto al passato, gettando il telespettatore direttamente nel cuore dell’azione con sempre maggior dettagli a disposizione. Un esempio è il video che spopola in rete dell’iguana cacciato da un branco di serpenti.
Entusiasta dell’investimento il direttore di Rete4 Sebastiano Lombardi, che dopo aver definito il prodotto “Il Sanremo della natura” ha spiegato la decisione di presentare il prodotto in prima serata: “È un prodotto bello ed emozionante come un film, con una colonna sonora firmata dal premio Oscar Hans Zimmer, quello di Interstellar, e la magnifica voce fuoricampo di Andrea Piovan. Noi lo consideriamo un film, un prodotto per tutti e non uno di nicchia da relegare in seconda serata”.
A sostegno di questa sensazione, anche un’altra presenza di altissimo livello. A capo del progetto infatti c’è il direttore creativo dell’NHU di BBC Mike Gunton, il quale nel corso della sua carriera ha vinto un Emmy nella categoria News & Documentary con l’opera One Life.
Infine una bella notizia per gli appassionati del genere, visto il successo di Planet Earth II, definito IMDb, il più importante sito web al mondo dedicato a tv e cinema, come il prodotto più amato del piccolo schermo, la BBC ha annunciato la realizzazione di Blue Planet II, dedicato alla fauna marina.