Ai tre conduttori della domenica sera, Fabio Volo, Geppi Cucciari e Miriam Leone si alterneranno, eccezionalmente, per una parte della puntata, gli ex padroni di casa, Volo, Ventura e Pellizzari. Il martedì, invece, il timone di Le iene show passa a Pif, Nadia Toffa e Geppy Cucciari.
Si tratta di un piccolo evento alla vigilia della partenza di Simona Ventura per L’Isola dei famosi finalizzato, a far rientrare nella squadra Mediaset la conduttrice, dopo una lunga assenza. In quest’ottica la conduttrice era già stata ospite di Silvia Toffanin a Verissimo.
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Ecco alcuni dei servizi che vedremo:
– L’epidemia del virus Zika «potrebbe peggiorare prima di iniziare a migliorare», ha dichiarato il capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Chan, in una recente visita in Brasile, il paese più colpito dai contagi. È proprio da Rio, che parte il reportage della Iena Cizco sull’emergenza che preoccupa l’America Latina e il mondo intero. La Zika è ancora una malattia poco conosciuta e per la quale ad oggi non esiste vaccino. Al riguardo, la Iena intervista un rappresentante del Ministero della Salute brasiliano e documenta l’attività di disinfestatori e militari che operano per bonificare il territorio e istruire le persone sulla prevenzione per evitare il contagio.
Uno degli aspetti più allarmanti è la possibile correlazione tra bambini nati affetti da microcefalia e donne in stato di gravidanza colpite dalla Zika. Le autorità brasiliane hanno segnalato, infatti, almeno 4.000 casi sospetti di microcefalia nei bambini venuti al mondo negli ultimi mesi. Di questi, sembrerebbe che ben 3.000 siano stati rilevati nella città di Recife. L’inviato quindi si reca nella città del Nordest del Brasile, dove in un ospedale incontra sia madri punte durante la maternità dalle zanzare colpevoli della diffusione della Zika, che i medici che le hanno in cura.
– Inchiesta di Nadia Toffa che torna ad occuparsi della Ferriera di Trieste, un impianto siderurgico, sito vicino al centro storico, accusato da molti di aver emesso fumi tossici sull’intera città per oltre un secolo. Gli abitanti dei quartieri circostanti, intervistati dalla Iena nei precedenti servizi, avevano mostrato come ogni giorno fossero costretti a raccogliere sui loro balconi e quindi a respirare un’innumerevole quantità di polveri nere. A confermare che la situazione fosse fuori controllo i valori registrati dalla centralina dell’Arpa, che monitora la qualità dell’aria. Secondo la legge italiana si parla di “sforamento” quando vengono superati i 50 Pm10, cioè le micro polveri inquinanti presenti nell’aria, limite che può essere oltrepassare solo per 35 giorni all’anno. Il 2015 a Trieste si è chiuso con 140 giorni di sforamenti, quattro volte il limite consentito. Lo scorso agosto inoltre l’Asl ha scritto che «la rilevante diffusione di polveri dallo stabilimento (…) comporta un’importante problema di salute della popolazione». L’ultima volta che Nadia Toffa si è recata a Trieste è stato lo scorso novembre. È cambiato qualcosa in questi mesi? L’inviata lo chiede agli abitanti dei quartieri limitrofi, secondo i quali la situazione è rimasta la stessa. Circa un mese fa poi la Regione ha rilasciato alla Ferriera la nuova Aia, cioè l’autorizzazione a produrre che ogni azienda ottiene solo se rispetta le leggi ambientali. Nell’Aia viene specificato che la centralina più vicina all’impianto non dovrà più rispettare il limite di legge di 50Pm, ma potrà sforare fino a 70. Nonostante il limite sia stato innalzato, la centralina ha continuato a sforare comunque, arrivando persino al doppio dei valori consentiti. La Iena chiede, quindi, spiegazioni in merito al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e al sindaco di Trieste Roberto Cosolini.
– La Iena Giulio Golia si reca nel comune agrigentino di Comitini, dove lavorano 67 dipendenti comunali per 950 anime. Caso eccezionale quello del paesino siciliano, che annovera quasi un dipendente comunale su 10; un valore molto distante dalla media italiana, che invece si aggira intorno ai sette impiegati pubblici su 1.000 abitanti. La situazione in cui versa il borgo da ormai 25 anni è recentemente balzata agli onori della cronaca, perché da mesi gli addetti comunali non ricevono gli stipendi a causa del fatto che il consiglio, composto in prevalenza da persone imparentate tra loro, non ha ancora trovato un accordo sul bilancio. L’inviato intervista alcuni dipendenti del micro comune e raggiunge il sindaco Felice Raneri per chiedere spiegazioni in merito.