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Le telecamere Ultra HD e 4K/3D, le stesse utilizzate da James Cameron per la dimensionalizzazione 3D del “Titanic”, sono entrate di notte nei Musei Pontifici per le riprese, col consenso e l’entusiasmo del direttore Antonio Paolucci (la guida e le spiegazioni, nel film, saranno sue): è lui che si è aperto totalmente alla tecnologia, da quando al tempo del direttore Carlo Pietrangeli la Cappella Sistina fu restaurata con luci speciali, fredde, per non nuocere agli affreschi, sino a due anni fa quando egli aprì la visita del Musei ai ciechi, sì, ai ciechi, che speciali tecnologie e speciali istruttori resero capaci di ‘vedere’ col tatto gli affreschi di Michelangelo, per giungere all’oggi, alle meraviglie dell’oggi.
Solo la vista di questo film – un film, non un documentario! – che la distribuzione di Nexo Digital porterà in queste settimane a 56 sale cinematografiche del mondo, e che la direzione SKY Arte definisce come “la naturale destinazione, per una produzione che ha le sue basi nella qualità della visione e nell’intensità dell’esperienza estetica”, consentirà la vista di ineguagliabili particolari artistici.
Il virtuale vince la realtà quando la tecnologia ha consentito nel 2004 a mezzo milione di persone di sentire, da ogni angolo di piazza del Popolo a Roma, “Il flauto magico” di Mozart come se lo si fosse ascoltato in prima fila (perché non basta aumentare il volume), oppure quando, dinanzi alla Cappella Sistina, con l’immensa vòlta affrescata da Michelangelo a mano libera, tutta da solo (gli aiuti erano manovalanza artigianale), tu non ne vedi i miracoli con la consueta luce ridotta (per la loro conservazione) e ad una distanza di trenta metri, sibbene in primissimo piano con le riprese odierne, sotto una luce piena ma innocua.
Allora soltanto ti accorgi del disegno del Buonarroti, delle sue correzioni in corso d’opera, della strabiliante ampiezza – nelle lunette della Cappella, destinate agli Antenati di Cristo – delle sue ‘giornate’, cioè dello spazio lasciato umido per la pittura ad affresco, uno spazio enorme che nessuno avrebbe riempito in una sola giornata solare. Lì, lavorava un gigante: e il film straordinario te lo lascia percepire, capire, alla fine innamorandotene.
Così questo film ti inchioda alle immagini profane, a dir poco, della parete del Giudizio Universale, alle immagini impietosamente scoperte in posizioni scabrose, che per Michelangelo erano veritiere della realtà umana, sempre e in ogni caso dolorosa e da lui sempre messa a nudo, anche nella più importante e sacrale Cappella dei Papi. Ma i Musei Vaticani sono anche scultura: così del greco Apollo del Belvedere potrai scorrere col film la slanciata e tesa muscolatura divina, che via via e centimetro per centimetro esplode come espressione della bellezza classica assoluta.
Così infine, all’opposto, il grandioso sarcofago in porfido di S.Costanza, figlia di Costantino il Grande – dalla basilica omonima sulla via Nomentana, e per il cui trasporto in Vaticano alla fine del Settecento fu necessario un tiro di 40 buoi – ti mostra grazie alle riprese notturne, in un mix di 3D nativo con l’avanzatissima dimensionalizzazione, nei putti vendemmianti (simboli eucaristici) la degenerazione della forma classica, le sproporzioni espressionistiche fra il corpo umano e i vegetali, i pavoni, il fondale informe. “Per la prima volta – afferma la direttrice di SKY 3D Cosetta Lagani – il realismo e l’immersività del 3D entrano in uno dei più ammirati Musei del mondo”. L’elenco delle sale cinematografiche che proietteranno il suddetto film è disponibile su www.nexodigital.it e su http://bit.ly/1nJTV9R