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E si comincerebbe dal 19 gennaio per le 8 puntate sulle âSignorieâ: anzi dal 17, quando Radio3 inaugurerĂ un nuovo spazio per lâArte, destinato a ciò che in Italia non sâè mai realizzato (e sarebbe impossibile), un Museo Nazionale (virtuale).
Non câè dubbio che la celeritĂ alla Rai non è mancata, alla faccia â ma non suoni offesa â delle Soprintendenze per i Beni Artistici o Archeologici dello Stato, per le quali lâavvio di un restauro architettonico o pittorico era faccenda di lustri o decenni. SarĂ frutto della globalizzazione e quindi della velocizzazione degli eventi, o forse degli interessi economici in vista dellâEsposizione Universale del 2015. I
l fatto è che fino a non molti anni fa era la norma entrare in un Museo (però non di prima grandezza) e trovarvi pochi, silenti e annoiati visitatori: ma ci sia concesso un riferimento a latere, se – ricordando lâamplissimo afflusso alle lezioni di Storia, di Storia dellâArte, della Musica o su figure storiche come Augusto o Parmenide, o alle lezioni di discipline scientifiche, tutte al Parco della Musica â è bene pensare al ruolo svolto dal rifiuto quasi planetario del ricordo, nel pubblico, delle lezioni scolastiche vissute nellâadolescenza.
Il Ministro Franceschini, esaltando (ahimè da tipico uomo politico) la sua iniziativa di aprire al libero ingresso i musei italiani la domenica, offrendo la possibilitĂ alle famiglie che per motivi di costi non potevano andarvi insieme, genitori e figli, ribadisce che oggi la conoscenza dellâarte italiana elettrizza il turismo mondiale. I milioni di cinesi che sono in viaggio verso lâItalia, saranno sempre di piĂš, ma la Rai vuole muoversi per un turismo di qualitĂ , non per quello distruttivo âmordi e fuggiâ cui Venezia, Firenze e Roma non sono piĂš in condizione di far fronte.
La Rai intende puntare su un turismo âsostenibileâ, cui ci rimanda la stessa dottoressa Calandrelli citando lâart.9 della Costituzione, relativo alla salvaguardia oltre che alla promozione del nostro straordinario patrimonio dâarte e cultura, mentre il Ministro Giannini ha giĂ promesso di aumentare le ore di Storia dellâArte nei licei (anche se finora non câè mai riuscito nessuno).
Comunque, lâiniziativa della Rai – che vuol mettersi a disposizione di tutti i cittadini delle reti nazionali e non solo di quelli di SKY, che è una TV a pagamento e per pochi – è ottima, come ottimi sono i docenti universitari incaricati di attuare i servizi. GiĂ dal 19 gennaio su Rai Storia, alle 21,30 ch 54 del Digitale terrestre e ch 23 TivĂšSat, andranno in onda 8 puntate sulle âSignorieâ italiane del Rinascimento â gli Estense, i Gonzaga, i Malatesta – e la loro funzione di mecenati artistici, in questo programma di Mario Paloschi con regĂŹa di Granato-Flangini.
Sempre dal 19 gennaio alle 22,30 su Rai Storia due serate speciali anticiperanno il âViaggio nella Bellezzaâ, dedicate a Milano e Matera, la cittĂ del futuro e la cittĂ della tradizione : su Matera si trattiene il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, per lâunicitĂ del luogo, lâincredibile vita secolare dei contadini nelle grotte, i Sassi, a stretto contatto con gli animali, cosa che fece scoppiare uno scandalo nei primi anni della Repubblica. Ma quando nel 1954 De Gasperi svuotò i Sassi, consegnando le case popolari agli abitanti âsfrattatiâ, che erano ancora in condizioni quasi di cavernicoli, la vasca da bagno spesso veniva riempita di terra e usata per coltivare ortaggi.
Il âViaggio nella Bellezzaâ inizierĂ il 16 marzo – su Rai Storia alle 22 ch 54 del Digitale terrestre e ch 23 TivĂšSat, indi sul web â con le sue 20 puntate, progetto crossmediale di Rai Cultura col predetto Ministero dei Beni e AttivitĂ Culturali in forma di interattivitĂ . â
“Non si può studiare Dante senza conoscere Giottoâ, sottolinea il Ministro Franceschini, segnalando che i documentari su opere e siti dâarte sono tutti in alta definizione e che il commento dei singoli specialisti poggia sulla supervisione di Francesco Caglioti (UniversitĂ di Napoli Federico II), di Ester Coen (dellâUniversitĂ dellâAquila), dellâarcheologa Maia Pia Guermandi: accanto, rubriche e segmenti vari. Non basta: Radio 3 dal 17 gennaio inaugura un Museo Nazionale costituito da 100 opere dâarte italiane, presentate da 100 storici dellâarte, che in modo virtuale narrino la storia dâItalia.
Esempi? Nicola Spinosa racconterĂ la âFlagellazioneâ di Caravaggio al Museo di Capodimonte a Napoli, Carlo Sisi il âCanto di uno strornelloâ di Silvetsro Lega nella Galleria Pitti di Firenze, Stefano Chiodi âPorte bouteillesâ di Duchamp nella Galleria dâArte Moderna di Roma. Si potrĂ partecipare al Museo Nazionale anche coi social network, specie con Instagram, inviando unâopera a scelta a sitoradio3@rai.it, in una comunicazione davvero planetaria.