{module Banner sotto articoli}
Si inizia con i Musei Capitolini di Roma, primo museo pubblico istituito per donazione sovrana quando papa Sisto IV della Rovere consegna al popolo romano gli emblemi della sua storia: la “lupa”, lo “Spinario”, l’“Ercole dorato”. Si prosegue attraversando i Musei Vaticani, specchio e figura della politica culturale della Chiesa, che ha voluto così testimoniare la sua attenzione per l’umana “artisticità” e per tutto ciò che è uscito, nei secoli, dalle mani dell’uomo creatore di Bellezza.
Tocca quindi ai tesori dell’antichità classica (il Laocoonte, l’Apollo del Belvedere), alle testimonianze dei popoli antichi (gli Etruschi, gli Egizi), ai capolavori della grande arte italiana con Michelangelo, con Raffaello, con Caravaggio, alla modernità di Bacon, di De Chirico, di Van Gogh, di Dalì, fino ai documenti delle culture extraeuropee presenti nel Dipartimento Etnografico, uno dei più importanti e preziosi del mondo.
Naturalmente il viaggio nel “Museo Italia” non poteva non sostare a Firenze, con gli Uffizi, il Bargello, scrigno delle meraviglie, e la Galleria dell’Accademia il luogo mitico del “David” di Michelangelo. Ma in Italia il Museo esce dai suoi istituzionali confini, occupa le piazze e le strade, sta all’ombra di ogni campanile, lo incontriamo quasi in ogni strada dei nostri centri storici. Per questo il viaggio prosegue a Empoli, la cittadina toscana famosa per la sua cattedrale romanica e per la sua preziosa pinacoteca, e a Orvieto, fino a Urbino, dentro la Reggia di Federico da Montefeltro, nella “città in forma di Palazzo” come ebbe a definirla Baldassar Castiglione.