Cecilia Sangiorgi che cura la seconda parte del programma affronta ogni settimana argomenti di stretta attualità. La giornalista realizza reportage e servizi non solo in Italia ma anche all’estero. “Io vado alla ricerca di storie che infondano speranza, la Misericordia significa anche agire per il bene del prossimo” afferma la Sangiorgi che nella puntata del 21 febbraio, si occupa di due vicende: le storie di Teresio Olivelli e di Rosario Livatino.{module Pubblicità dentro articolo}
Teresio Olivelli, racconta la giornalista, è stato difensore della libertà e partigiano ucciso a soli 29 anni nel gennaio del 1945 nel campo di Hersbruck. Il suo unico torto era stato di proteggere un deportato ucraino. Rosario Livatino invece chiamato affettuosamente dall’ex Presidente Francesco Cossiga “il giudice ragazzino” è stato ucciso dalla mafia nel settembre del 1990. La sua colpa era stata di opporsi alla corruzione e a tutte le delinquenze organizzate impegnandosi in primo piano per il trionfo della giustizia. Fu Papa Giovanni Paolo II a definire Livatino martire della Giustizia e indirettamente della fede.
Sono due eroi che hanno saputo aprire grazie al loro sacrificio le porte della Misericordia, una virtù dei forti sottolinea la Sangiorgi.
Il ciclo della Misericordia si chiuderà il giorno di Pasqua secondo una tradizione che vige oramai da anni nel programma. “Cerchiamo soprattutto storie di giovani che si impegnano per i giovani e per i bambini. Io ho girato davvero il mondo per il lavoro che faccio, mi sono imbattuta in storie terribili ma ho sempre trovato persone che si impegnano strenuamente per cercare di portare un minimo di speranza nel nostro mondo” svela la Sangiorgi. Che continua: “Tra i miei tanti viaggi ricordo con particolare commozione un reportage fatto in Honduras. Ho visto persone impegnate a salvare i ragazzi e i bambini dalla strada e dai pericoli della delinquenza attraverso il gioco del pallone. In quelle terre il calcio è molto popolare e i ragazzi accettavano di iscriversi a squadre di calcio amatoriali facendo un percorso di preparazione che avrebbe potuto anche diventare una strada lavorativa per il futuro. Ho visto che attraverso il calcio si è comunicato il rispetto per l’avversario, l’importanza del gioco di squadra e la necessità di avere delle regole da seguire nel corso della vita“. La Sangiorgi insomma attraverso le storie di vita raccontate percorre un vero e proprio itinerario di scoperta e conoscenza della dimensione non solo religiosa ma soprattutto umana e solidale, intesa in tutte le varie sfaccettature. {module Pubblicità dentro articolo}
Nella prima parte invece il Cardinale Gianfranco Ravasi si occupa della dimensione prettamente spirituale del programma, è in video dal 1988 ininterrottamente fino ad oggi. Ravasi è stato nominato vescovo da Papa Benedetto XVI che gli ha affidato il prestigioso incarico di Presidente del Prestigioso Consiglio per la Cultura.
Invece Maria Cecilia Sangiorgi che dal 1985 è entrata a far parte della redazione de Le frontiere dello spirito, 4 anni dopo è divenuta ideatrice e curatrice della parte giornalistica del programma.