{module Pubblicità dentro articolo}
Giancarlo Giannini, uno degli ospiti della {module Pubblicità dentro articolo} serata, legge la vita degli uomini illustri di Vasari descrivendo il complesso monumentale della Galleeia de gli Uffizi, aperta al pubblico nel 1591. C’è una grande attenzione alla ricostruzione dei costumi dell’epoca e Alberto Angela è circondato dai “visitatori” dell’epoca, i primi che entrarono negli Uffizi. Tutti erano affascinati dalla cultura greco-romana e dalle statue che vi si trovavano.
Da quel 1591 gli Uffizi si sono ingranditi: oggi ci sono 2000 opere esposte e molte sono accumulate nei depositi senza possibilità di poterle vedere. Angela inizia ad analizzare la Venere del Botticelli e poi la Primavera dello stesso artista.
Giusy Buscemi, come una modella vivente, riproduce una giovane donna dell’epoca amata da Giuliano dei Medici: Simonetta che mori a soli 23 anni. Declama “quanto è bella giovinezza/ che si fugge tuttavia”.
Si pone l’attenzione sulla potenza della famiglia dei Medici che ha dato alla storia tre papi e due regine di Francia.
Piero Angela, dalla cupola del Brunelleschi ammira il panorama dell’intera città e schematicamente ne racconta il passaggio dalla struttura medioevale a quella rinascimentale. Poi il conduttore descrive la costruzione della cupola che, per le problematiche strutturali, ha richiesto 15 anni di lavoro.
{module Pubblicità dentro articolo}
Arriva Andrea Bocelli che canta l’Ave Maria e racconta la sua passione per la musica sacra al di là del valore artistico. Pubblicità.
Adesso Giannini, tramite il Vasari, illustra la costruzione del campanile del Duomo da parte di Giotto. Ed ecco i bellissimi affreschi di carattere bellico di Paolo Uccello.
Angela illustra la magnifica sala delle armature allestita da un privato e descrive, in particolare, le armature dell’epoca, spiegando la forza fisica necessaria per indossarle e combattere.
La Medusa di Caravaggio è il prossimo capolavoro. Angela documenta, poi, all’interno della Basilica di San Lorenzo, il restauro del pulpito di Donatello parlando proprio con gli esperti che lo stanno realizzando con gli strumenti tecnici più avanzati.
Alberto Angela torna negli Uffizi dove mostra le eccezionali opere custodite nella sala ottagonale, una sorta di museo nel museo.
Oliviero Toscano parla della efficacia della fotografia che riesce a carpire l’anima. E fa la comparazione con i quadri esposti nel corridoio vasariano.
Viene fatta un’analisi dettagliata dell’Annunciazione, opera giovanile di Leonardo, documentando nei dettagli i criteri estetici a cui si ispirò l’artista.
Al museo della specola ci sono ricostruzioni in cera di figure con tutti i dettagli anatomici visibili nei minimi particolari.
Con la consulenza di un esperto vengono illustrate le teorie di Galileo Galilei creatore del metodo scientifico che gli costò grossi problemi con l’Inquisizione.
Nella spettacolare piazza della Signoria Angela spiega che, proprio in qual luogo, si sono succedute tante le manifestazioni di potere e di violenza, come il rogo del Savonarola. Tutto intorno un tripudio di bellezze universali, tra cui il Ratto delle Sabine e il Perseo di Benvenuto Cellini.
Partendo dal quadro della moglie di Cosimo dei Medici, viene sentita l’esperta costumista che illustra l’eccezionalità e i dettagli dell’abito indossato dalla donna.
Segue una vista accurata all’ospedale degli innocenti dove venivano portati i figli illegittivi o i figli di persone che non potevano mantenerli.
Ed ecco l’eccezionale quadro della Sacra Famiglia, il famoso Tondo Doni realizzato da Michelangelo: doveva essere messo a capo del letto.
Poi si passa alla Galleria dell’Accademia che custodisce le grandi sculture di Michelangelo restate incomplete e soprattutto, al centro, una delle oepre più grandi, il David di Michelangelo, espressione universale della bellezza e anche dell’impegno politico; fu infatti realizzato quando Firenze divenne repubblicana.
Si arriva alle più recenti scoperte: attraverso delle botole vengono rinvenute la tomba dell’ultimo rappresentante dei Medici il cui corpo è mummificato e quelle di bambini vissuti nei due secoli precedenti. L’alluvione del 1966 ha procurato danni ai quali si è potuto rimediare con grande impegno.
Ecco i disegni di Michelangelo sulle pareti del sotterraneo dove si nascose per più di due mesi per ragioni di sicurezza. Essi raffigurano già, in forma schematica quelli realizzati poi, nella cappella Sistina.
Il viaggio nella notte fiorentina si conclude così, con Alberto Angela che annuncia l’arrivo del nuovo giorno.